Banco Bpm prosegue nel de-risking, al momento concentrato sulla dismissione dei 3,5 miliardi di Npl mancanti per portare a termine la dismissione dei complessivi 13 miliardi pianificati.
Secondo rumor di stampa, entro il prossimo 10 luglio dovrebbero arrivare le offerte da parte di sette gruppi: Tpg, Davidson Kempner e Prelios, Fonspa ed Elliott, Varde insieme al servicer Guber, Pimco con Phoenix Asset Management e Crc insieme al servicer Fire. In aggiunta, sono interessati alla partita anche doBank con Fortress e Cerberus.
Una volta ricevute le proposte, la banca si prenderebbe due-tre settimane per arrivare a una short list di almeno due consorzi con cui negoziare.
Non è da escludere che possano pervenire offerte per un pacchetto ben superiore, tra gli 8 miliardi e i 9,5 miliardi, importo quest’ultimo molto vicino allo stock totale (poco più di 10 miliardi), a cui associare un’offerta anche per la piattaforma di gestione.
Nei giorni scorsi Giuseppe Castagna, Ad di Banco Bpm, aveva affermato: “Speriamo entro l’estate di potervi dare un’idea se assieme ai 3,5 di Npl va anche la piattaforma. È molto probabile che se sono solo 3,5 miliardi (di Npl) la piattaforma non vada. Se invece ci sono offerte più interessanti per cedere gran parte dello stock, ci pensiamo”.
A poco più di un’ora dall’inizio delle contrattazioni a Piazza Affari il titolo sale del 2,7% a 2,60 euro, mentre l’indice di settore guadagna l’1,2 per cento.