Utility – Settore poco mosso frenato dalle Big

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso con un -0,5% al di sotto del corrispondente indice europeo (+0,1%) ma facendo meglio del Ftse Mib (-0,9%).

Andamento quest’ultimo con gli occhi degli investitori ancora puntati sulle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Ciò in vista soprattutto della prevista introduzione di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump per 34 miliardi di dollari su prodotti del paese asiatico.

Sull’obbligazionario si riduce lo spread Btp-Bund, in area 233 punti base dopo aver superato i 240 bp, con il rendimento del Btp decennale al 2,63 per cento, consentendo al settore di recuperare rispetto alla mattinata.

Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib la migliore è stata Terna rimasta sostanzialmente invariata (-0,1%).

Poco mossa anche Enel (-0,3%), in relazione alla quale si segnala che il neo ministro spagnolo del cambiamento climatico Teresa Ribera ha sottolineato che si avvia a presentare al Parlamento una nuova legge sulla transizione energetica. Il governo Sanchez punta poi a elaborare un piano energetico decennale che dovrà essere presentato a Bruxelles. In questo ambito, il neo ministro ha aggiunto che questi progetti dovranno essere discussi entro fine anno, indicando che il governo punta a ridurre del 45% le emissioni di gas serra e eliminare l’uso del carbone entro il 2030, incentivando l’efficienza energetica e lo sviluppo delle rinnovabili. Se agli annunci del nuovo esecutivo seguiranno gli appositi provvedimenti, tra i beneficiari della nuova politica energetica del governo di Madrid ci potrebbe essere anche Enel che è attiva nella penisola iberica attraverso la controllata al 92,06% Endesa.

In calo invece dell’1,9% A2A su cui si riporta che ieri si sono verificati i presupposti giuridici  per il lancio di un’Offerta pubblica d’acquisto (Opa) obbligatoria totalitaria  sul 13,31% del capitale di Acsm-Agam (invariata) non posseduto. Il prezzo fissato è di 2,47 euro.

Tra le Mid ha fatto meglio Iren (+0,5%). Vendite su Falck Renewables (-2,2%) la quale ha comunicato di aver acquistato 91mila azioni proprie tra il 25 e il 29 giugno 2018 al prezzo medio unitario di 2,0575 euro per un controvalore complessivo di 187.231,5 euro. L’operazione rientra nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto deliberata dall’assemblea dei soci il 16 gennaio 2017.

Infine tra i titoli delle società a minore capitalizzazione la migliore è stata TerniEnergia (+0,4%) la quale ha riportato che l’indebitamento finanziario netto complessivo della capogruppo al 31 maggio è stato pari a 70,4 milioni di euro, in flessione rispetto ai 71,3 milioni al 31 dicembre del 2017, mentre l’indebitamento finanziario netto complessivo del Gruppo TerniEnergia è stato pari a 95,4 milioni di euro, in aumento rispetto agli 89,8 milioni al 31 dicembre del 2017.

Sostanzialmente invariata Edison (-0,4%) la quale ha annunciato che ieri si sono verificati i presupposti per il lancio, da parte della controllata Fenice, di un’Opa obbligatoria totalitaria sulle azioni ordinarie di Zephyro.