Mercati – Seduta senza spunti, Milano chiude a -0,4%

Chiusura debole per le Borse europee, eccetto Madrid (+1%), in una giornata dagli scambi ridotti per la chiusura di Wall Street nel Giorno dell’Indipendenza statunitense.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in ribasso dello 0,4% a 21.686 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%).

Il tema del protezionismo resta in cima all’agenda degli operatori in vista del 6 luglio, quando entreranno in vigore i dazi statunitensi su 34 miliardi dollari su prodotti provenienti da Pechino e quelli del Paese asiatico su beni americani di pari importo.

Nel frattempo, sul Forex, l’euro/dollaro rimane in area 1,164 dopo i dati finali di giugno sul settore terziario che hanno confermato una ripresa dei servizi nell’Eurozona. Nei prossimi giorni verranno diffuse le minute della Fed e il report di giugno sul mercato del lavoro a stelle e strisce. Ancora in flessione il cambio fra biglietto verde e yuan, a 6,63, dopo che la banca centrale cinese ha rassicurato di non voler utilizzare la svalutazione come arma nella possibile guerra commerciale agli Stati Uniti.

Variazioni contenute per il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 74,2 e 78 dollari al barile in attesa dei dati Eia di domani sulle scorte americane, mentre l’oro risale dai minimi del 2018 e si riporta in area 1.256 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano viaggia intorno al 2,64%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 234 punti base.

A Piazza Affari vendite su MONCLER (-3,6%) e su STM (-3,3%), dopo che un tribunale cinese ha deciso di vietare temporaneamente le vendite di chip dell’americana Micron Technology. Una mossa che sembra essere una ritorsione nel conflitto commerciale tra Washington e Pechino e che aggiunge pressione in un settore già penalizzato dalla prospettiva di una guerra di dazi.

Sottotono anche gli industriali, rimbalzo per RECORDATI (+1,4%), ben intonate banche e servizi finanziari.