Domani sul mercato AIM di Borsa Italiana sbarcherà Esautomotion, attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi CNC (Computer Numerical Control) integrati di Meccatronica, ovvero sistemi elettronici programmabili in grado di far compiere alle macchine utensili un ciclo di lavoro in modo autonomo, senza alcun intervento umano.
La società arriva a Piazza Affari forte di un fatturato cresciuto del 53,5% fra il 2015 e il 2017 a oltre 15,5 milioni, grazie al consolidamento e all’ampliamento del parco clienti, italiani e soprattutto stranieri.
Proprio la modalità di generazione dei ricavi è una delle caratteristiche distintive di Esautomotion, ovvero la forte vocazione all’export.
La società nel 2017 ha generato all’estero, sia direttamente che indirettamente, circa il 70% del giro d’affari complessivo: circa il 40% dei prodotti venduti in Italia sono infatti stati successivamente esportati, aggiungendosi al 40,7% dei ricavi generato dalle vendite dirette fuori dal mercato domestico.
Questa vocazione verso uno sviluppo oltreconfine è sottolineata dalla presenza di filiali dirette in Brasile (dal 2015) e in Cina (dal 2016), oltre a 40 Value Added Reseller sparsi nel mondo tra Americhe, Europa e Asia.
Il posizionamento geografico dovrebbe permettere a Esautomotion di sfruttare nei prossimi anni la crescita del settore, per il quale è stimato un CAGR nei prossimi 10 anni del 6,9 per cento, sostenuto in parte dalla sempre maggiore penetrazione dell’automazione nei processi industriali.
Sotto questo profilo infatti la Cina, che al momento presenta solo il 25% dei macchinari equipaggiati con sistemi CNC, è fra i mercati con le maggiori prospettive di crescita, oltre ad avere già un peso 12,5% sul giro d’affari di Esautomotion con un CAGR negli ultimi 3 anni del 55 per cento.
I produttori storicamente orientati all’export sono infatti favoriti nel soddisfare la domanda dei paesi emergenti, grazie alle maggiori competenze tecniche e ingegneristiche che permettono di fornire una maggiore qualità rispetto ai produttori locali.
Altro mercato di riferimento, oltre a quello Europeo con il 20% del fatturato, è la Turchia, che ha raggiunto nello scorso esercizio una percentuale di fatturato del 7,7 per cento, riportando negli ultimi tre esercizi un CAGR del 36 per cento.
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