Snam/Italgas – Il Ministro Toninelli è contrario alla metanizzazione della Sardegna

I progetti che prevedono la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie all’impiego del gas naturale nella seconda isola più estesa del mar Mediterraneo sono obsoleti e hanno un impatto negativo sull’ambiente. A esprimere questo giudizio sui piani che prevedono la metanizzazione della Sardegna il nuovo ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli, in un’intervista pubblicata ieri dal quotidiano online la “Nuova Sardegna”.

L’esponente penta-stellato dell’esecutivo italiano ha poi aggiunto che l’investimento complessivo richiesto in Sardegna è di circa 800 milioni di euro, un importo che – sempre secondo Toninelli – potrebbe essere impiegato per raggiungere quell’autonomia energetica, che deve passare dall’efficientamento e dalle fonti rinnovabili.

Ieri sera il dicastero di via Nomentana ha diffuso un comunicato nel quale ha riportato che “tutti i dossier infrastrutturali, anche quelli su cui è stato manifestato un certo scetticismo di natura politica, saranno presi in esame senza pregiudiziali e in base a una valutazione costi-benefici, basata su parametri tecnico-scientifici”.

Ricordiamo che Snam e Italgas sono i gruppi che stanno investendo maggiormente per la metanizzazione della Sardegna. Nel dettaglio, il colosso di San Donato ha indicato nel proprio piano industriale relativo al periodo 2017-2021  un Capex da 450 milioni per lo sviluppo della rete di trasporto gas nella regione sarda, prevedendo due rigassificatori, uno situato a Porto Torres e l’altro a Cagliari, e due depositi costieri entrambi previsti nella zona industriale di Oristano.

Il gruppo guidato da Paolo Gallo prevede anch’esso nel proprio business plan, relativo al periodo 2018-2024, circa 450 milioni di investimenti  riguardanti la realizzazione delle opere di metanizzazione della seconda più estesa isola del Mar Mediterraneo.