Seduta prudente per le Borse europee, mentre a Wall Street gli indici americani guadagnano tra lo 0,5% e l’1% dopo un’apertura cauta in seguito al job report di giugno. Il tutto nel giorno dell’entrata in vigore dei dazi fra Stati Uniti e Cina.
A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni a 21.925 punti (+0,1%), poco mosso come il Dax di Francoforte (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%).
Il job report statunitense ha evidenziato la creazione di 213 mila nuovi posti di lavoro, dato superiore alle attese e la rilevazione di maggio è stata rivista al rialzo a 244 mila unità. Inaspettatamente in aumento il tasso di disoccupazione al 4%, mentre la crescita mensile dei salari medi orari ha rallentato allo 0,2% dallo 0,3% di maggio.
Sul fronte commerciale, invece, sono scattate oggi le tariffe statunitensi del 25% su prodotti cinesi per 34 miliardi, a cui Pechino ha risposto come annunciato con contromisure di ritorsione per un importo analogo. Un primo passo che potrebbe portare ad un’escalation di tensioni come prefigurato da Trump, pronto ad alzare il tiro fino a 550 miliardi, o che potrebbe anche ridimensionarsi come sperano i mercati.
Anche i verbali della Fed, divulgati ieri sera, continuano per il momento a prevedere un impatto reale trascurabile, quantomeno sull’economia statunitense, pur ammettendo un significativo rischio potenziale in grado di deviare la crescita dall’attuale percorso.
Sul Forex l’euro/dollaro si mantiene sopra quota 1,176, mentre il cambio fra biglietto verde e yen è in lieve calo a 110,4. La moneta unica beneficia in parte anche dei dati molto positivi sulla produzione industriale tedesca (+2,6%), a cui si aggiunge la ripresa delle vendite al dettaglio in Italia a maggio (+0,8%).
Tra le materie prime andamento contrastante per le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente in aumento a 73,6 e in calo a 77 dollari al barile, mentre l’oro resta a 1.255 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano si attesta al 2,71%, con uno spread dal Bund di 242 punti base.
Tornando a Piazza Affari, acquisti su UNIPOLSAI (+2,9%), con la controllante UNIPOL (+1,9%) che nei giorni scorsi sarebbe salita al 79,03 per cento.
In evidenza anche CAMPARI (+2,9%), ben intonata MEDIASET (+1,9%), che potrebbe tornare a distribuire dividendi a valere sull’esercizio 2018.
Sottotono PIRELLI (-2,2%), MEDIOBANCA (-1,6%) e BANCA GENERALI (-1,5%). Realizzi su FCA (-1,2%) e ancora vendite su FERRAGAMO (-1,3%), con diversi analisti che hanno tagliato il target price esprimendo raccomandazioni ‘sell’.