Sono attese in settimana le proposte per i 3,5 miliardi di Npl restanti messi in vendita da Banco Bpm per completare la dismissione dei complessivi 13 miliardi pianificati.
Secondo rumor di stampa, le offerte dovrebbero slittare di un giorno rispetto a quanto inizialmente previsto, cioè dal 10 all’11 luglio, con sei cordate in corsa: Tpg, Davidson Kempner e Prelios, Fonspa ed Elliott, Varde insieme al servicer Guber, Pimco con Phoenix Asset Management, Cerberus e la coppia formata da doBank e Fortress. Si sarebbe fatta da parte la cordata Crc e servicer Fire.
Non è da escludere che possano pervenire offerte per un pacchetto ben superiore, vicini ai 9,5 miliardi, importo quest’ultimo molto vicino allo stock totale (poco più di 10 miliardi), a cui associare una proposta anche per la piattaforma di gestione.
La banca, secondo i rumor, prenderà in considerazione l’idea di cedere la piattaforma solo in presenza di offerte pari ad almeno 5 miliardi di Npl.
Nei giorni scorsi Giuseppe Castagna, Ad di Banco Bpm, aveva affermato: “Speriamo entro l’estate di potervi dare un’idea se assieme ai 3,5 di Npl va anche la piattaforma. È molto probabile che se sono solo 3,5 miliardi (di Npl) la piattaforma non vada. Se invece ci sono offerte più interessanti per cedere gran parte dello stock, ci pensiamo”.
Una volta ricevute le proposte, la banca si prenderebbe un po’ di tempo per arrivare a una short list di almeno tre consorzi con cui negoziare, con l’obiettivo di arrivare ad un’intesa definitiva entro fine anno.
A dieci minuti dall’inizio delle contrattazioni a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dell’1% a 2,70 euro, mentre il Ftse Italia Banche guadagna lo 0,7 per cento.