La multinazionale che progetta, sviluppa e fornisce soluzioni per l’Internet of Things (IoT) è pronta a cogliere le opportunità di business derivanti dalla trasformazione digitale delle aziende, cavalcando un trend finalmente in atto. La tecnologia embedded, nella quale Eurotech ha puntato sin dalla sua nascita, unita alla nuova offerta di software permette al gruppo di stringere partnership tecnologiche sempre più importanti al fine di conquistare fette di mercato non solo in ambito IoT, ma anche nell’industria 4.0 e nell’Edge Computing. Il gruppo ha quindi le tecnologie e le soluzioni giuste per soddisfare la domanda di digitalizzazione che il mercato industriale richiederà nei prossimi anni.
- Roberto Siagri, Ceo di Eurotech, illustra le priorità strategiche
- Il mondo dell’IoT, un mercato da oltre mille miliardi di dollari al 2020
- Investimenti in R&D per stare sempre al passo con le nuove frontiere tecnologiche
- Una soluzione più semplice per affrontare la trasformazione digitale
- Un business model scalabile basato su servizi e ricavi ricorrenti
- Azienda globale con forte vocazione internazionale
- I mercati di riferimento
- I computer ad altissime prestazioni e l’Edge Computing
- Chiude in utile il più elevato primo trimestre degli ultimi 5 anni
- Borsa
- Criticità
Eurotech ha archiviato con risultati positivi il primo trimestre 2018, il migliore degli ultimi 5 anni, confermando il trend con cui si era concluso lo scorso anno. I primi tre mesi dell’esercizio in corso si sono infatti chiusi con un ritorno all’utile, accompagnato da ricavi quasi raddoppiati e un’Ebitda cresciuto in misura più che proporzionale.
Risultati importanti visto che storicamente l’andamento del primo trimestre risultava in genere il più debole dell’anno. I cambiamenti apportati all’organizzazione, gli investimenti nello sviluppo di una ampia gamma di prodotti innovativi e la capacità del gruppo di creare soluzioni funzionali alle esigenze dei singoli clienti hanno trainato l’incremento del portafoglio ordini e il trend innestatosi permette di guardare con rinnovato ottimismo all’anno in corso.
Con l’affermarsi della digitalizzazione di tutte le cose e la crescita del numero di dispositivi connessi, Eurotech può rafforzare ulteriormente la propria posizione di leader tecnologico nel settore dell’IoT grazie al portafoglio prodotti e alla creazione e continua implementazione di un ecosistema di partner.
L’offerta di Eurotech per la trasformazione digitale delle imprese, ad oggi una tra le più complete, abbina semplicità e sicurezza, senza la necessità per le aziende di dotarsi di conoscenze specifiche né di mettere in campo grandi investimenti iniziali.
Tutto questo si combina con la competenza storica del gruppo nel settore dei computer ad altissime prestazioni, che stanno trovando sempre più spazio in ambito industriale e soprattutto nel mondo della robotica, dell’intelligenza artificiale, dei big data applicati alla fabbrica o alle macchine e dei veicoli totalmente autonomi.
Negli ultimi mesi il titolo Eurotech è stato protagonista di un rally poderoso, che lo ha portato quasi a raddoppiare il proprio valore. Una performance sostenuta anche dall’exploit dei conti a partire dal secondo semestre del 2017 e che testimonia la rinnovata fiducia degli investitori nella società.
Roberto Siagri, Ceo di Eurotech, illustra le priorità strategiche
“La nostra continua focalizzazione sulla direzione strategica del computer pervasivo e sulle sue evoluzioni future permetteranno un miglioramento della marginalità grazie anche ai ricavi ricorrenti generati dai servizi legati all’Internet of Things (IoT). Tutto ciò sarà accompagnato da una continua attenzione ai costi e all’efficienza operativa” afferma Roberto Siagri, Ceo di Eurotech.
“Con l’affermarsi della digitalizzazione di tutte le cose e l’aumento esponenziale del numero di dispositivi connessi, il fatturato che afferisce al mondo dell’IoT continua a consolidarsi. Anche se – precisa l’Ad – per le forti crescite di questa linea di business c’è da attendere l’avvio delle produzioni di serie che arriveranno solo dopo che i clienti avranno completato le sperimentazioni che hanno in corso”.
Siagri sottolinea “Siamo uno dei player tra i più rilevanti a livello globale negli embedded PC sicuri ad alte prestazioni. Questo ci sta permettendo di incrementare le partnership tecnologiche grazie alle quali stiamo cominciando ad incrementare concretamente le opportunità di business non solo in ambito IoT e ma anche nell’industria 4.0”.
“Abbiamo quindi tutte le carte in regola e le tecnologie giuste per soddisfare la domanda di digitalizzazione che il mercato industriale richiederà nei prossimi anni e anche le soluzioni adatte per poter soddisfare le esigenze delle industrie attive nei settori più innovativi come quello della robotica avanzata e delle macchine autonome”.
Il mondo dell’IoT, un mercato da oltre mille miliardi di dollari al 2020
Il Ceo definisce l’Internet of Things “un modo semplice ed economico di collegare tantissimi computer e le macchine che li contengono tra di loro grazie al Cloud. Con questa tecnologia sta diventando finalmente reale e concreta la nostra visione del computer pervasivo, visione che ci accompagna dalla nascita nel 1992”.
Secondo le stime di IDC, la spesa IoT globale supererà i mille miliardi di dollari nel 2020. “Noi puntiamo a crescere e diventare leader in una nicchia specifica che rappresenta circa il 20% di questo mercato. Il nostro punto di forza è che ci troviamo in anticipo rispetto a tanti nostri concorrenti che sono rimasti indietro rispetto alle nuove tecnologie” spiega Siagri.
“È proprio in questo scenario che si innesta la nostra offerta per la trasformazione digitale delle imprese, che è ad oggi una tra le più complete e allo stesso tempo sicura e affidabile. I dati prodotti dagli oggetti connessi diventano così il punto di partenza per creare valore, beneficiando del nuovo modo di scrivere le applicazioni sfruttando le economie di scala dell’app-economy” puntualizza il top manager.
Investimenti in R&D per stare sempre al passo con le nuove frontiere tecnologiche
“Negli ultimi 8-10 anni abbiamo continuato ad effettuare importanti investimenti in ricerca e sviluppo, intorno ai 4 milioni all’anno, di cui una quota spesata e una capitalizzata (2-2,5 milioni)” dichiara il Ceo.
“Su un organico complessivo di circa 300 persone – continua l’Ad – sono circa 100 quelle indirizzate ad attività di R&S sul fronte hardware, negli embedded PC sicuri ad alte prestazioni e nei gateway IoT utilizzabili globalmente; sul fronte software, invece, principalmente su Everyware IoT, lato dispositivi di campo e lato cloud”.
“Questi investimenti servono a posizionarci dentro il nuovo paradigma dell’IoT e dell’Industria 4.0 dove le imprese devono e dovranno utilizzare una parte delle proprie risorse per entrare nella quarta rivoluzione industriale. Ed è qui che cominciano finalmente a materializzarsi opportunità molto promettenti per la nostra crescita futura”.
Una soluzione più semplice per affrontare la trasformazione digitale
“Il modello di open innovation implementato per realizzare la nostra architettura tecnologica per l’IoT sta dando i suoi frutti. Tale piattaforma consente alle aziende di affrontare la trasformazione digitale di processi e di modelli di business in maniera molto più semplice che in passato, senza la necessità, per le società, né di dotarsi di specifiche conoscenze né di mettere in campo grandi investimenti iniziali”.
A detta di Siagri, però, “Per far sì che le nostre tecnologie possano raggiungere un numero sempre più ampio di imprese, resta prioritario continuare nella costruzione di un canale di vendita indiretto fatto non solo di partner tecnologici, ma anche di integratori di sistema e società di consulenza che operino nella trasformazione digitale delle imprese”.
“Proprio le partnership tecnologiche, che oltre a Red Hat e Hitachi ora includono anche VMware, ci stanno permettendo di incrementare le opportunità di business in ambito IoT e industria 4.0”. L’Ad ricorda che “la nostra è l’unica piattaforma per l’IoT industriale open source al mondo, la cui elevata visibilità ci permette di avvicinarci anche ai grandi produttori di software del settore al fine di creare un ecosistema completo per il cliente finale. Si tratta di un fenomeno che prima dell’arrivo dell’IoT non era possibile”.
Un business model scalabile basato su servizi e ricavi ricorrenti
Il secondo semestre del 2017 ha rappresentato una svolta per i conti di Eurotech, dopo una serie di risultati non soddisfacenti dal punto di vista degli utili. Se da una parte la società ha scontato la difficoltà da parte delle imprese di entrare nel paradigma dell’industria 4.0, dall’altra i bilanci riflettono una logica ben precisa da parte del board, quella di continuare a privilegiare gli investimenti per creare una grande azienda rispetto al raggiungimento immediato di risultati netti positivi.
“Abbiamo continuato a investire – spiega Siagri – perché il tema di base è sempre stato quello di realizzare un modello di business scalabile, che fosse una combinazione di hardware e software e che si potesse strutturare anche come un servizio in grado di generare ricavi ricorrenti”.
“Ora – prosegue l’Ad – bisogna lavorare per commercializzare questo modello di recurring revenues, sfruttando il passaggio da un’economia del prodotto ad un’economia basata sul servizio”.
Si tratta di un’economia sostenibile basata su modelli a canone, in cui gli oggetti saranno progettati per durare di più e per essere sfruttati più a lungo tramite l’erogazione di servizi. E in questo passaggio verso l’outcome economy l’IoT industriale riveste un ruolo propedeutico fondamentale, perché consente alle aziende di sfruttare i dati provenienti dagli oggetti connessi.
Azienda globale con forte vocazione internazionale
“Siamo un’azienda globale che si focalizza su mercati internazionali e consente ai nostri clienti di sviluppare soluzioni su scala mondiale grazie al supporto delle sedi operative in Europa, Nord America e Giappone” spiega Siagri sottolineando che “l’area americana è quella che genera il maggior fatturato (circa il 40%) a livello di gruppo, seguita dall’area giapponese (circa 35%), mentre l’area europea rappresenta la restante parte (circa 25%)”.
“Le attività svolte nei vari continenti – continua il top manager – e in particolare la riorganizzazione dell’area americana, iniziata nella primavera dell’anno scorso e tutt’ora in corso, stanno generando i risultati sperati. Inoltre, la scelta del presidente Usa Donald Trump di imporre dazi del 25% su alcuni beni tecnologici importati dalla Cina dovrebbe darci un vantaggio competitivo a livello locale, essendo direttamente presenti in Nord America con una società americana che è Eurotech Inc.”.
“Contiamo di continuare a far evolvere l’organizzazione anche nei prossimi anni per renderla sempre più adatta a perseguire ed accelerare la crescita dei ricavi e sfruttare così la leva operativa. Siamo infatti tra i pochi in grado di fornire soluzioni end-to-end per collegare in modo facile, veloce e sicuro dispositivi intelligenti che operano sul campo con le infrastrutture IT delle aziende”.
I mercati di riferimento
“La Quarta rivoluzione industriale ha portato una ventata di innovazione nel mondo dell’industria e dell’automazione, settori dove noi operiamo e ci stiamo espandendo. L’Industria 4.0 permette infatti di rivoluzionare i modelli di business e aumentare l’efficienza, e le nostre soluzioni consentono alle imprese di ridurre il loro time-to-market in questa trasformazione” afferma Siagri.
“Progettiamo anche sistemi embedded certificati per soddisfare i requisiti in applicazioni ferroviarie, di trasporto pubblico e automotive. Settori dove le nostre tecnologie IoT e i sistemi interconnessi portano molti benefici ai sistemi di trasporto. Le società clienti possono così offrire un servizio migliore, consentendo la gestione real-time dei sistemi”.
“Questo tipo di tecnologia – prosegue il Ceo – ci permette di essere presenti anche nel settore dell’energia. Grazie alla gestione remota di dispositivi e dati raccolti sul campo, è possibile creare un sistema connesso per la gestione energetica, garantendo maggior efficienza, riducendo i consumi e semplificando la gestione degli impianti e della distribuzione”.
Infine, “le soluzioni IoT in campo medicale danno vita a infrastrutture che incorporano tecnologie all’avanguardia nella gestione dei dispositivi. L’interconnessione dei dispositivi, la raccolta di dati e la distribuzione sul cloud di informazioni relative al funzionamento dei macchinari permettono un’ottimizzazione dell’infrastruttura, con conseguente riduzione dei costi di gestione e miglioramento dei servizi” spiega l’Ad.
I computer ad altissime prestazioni e l’Edge Computing
“L’Industria 4.0, l’intelligenza artificiale e la robotica collaborativa stanno creando nuove opportunità per l’innovazione, specialmente nell’Edge Computing. Tutto questo si combina con la nostra competenza storica nel settore dei computer ad altissime prestazioni, la cui richiesta sarà sempre più sostenuta, così come la possibilità di connetterli al Cloud con l’ausilio di piattaforme software per l’IoT” afferma Siagri.
“Grandi potenze di calcolo rese disponibili in ridotte dimensioni fisiche stanno trovando sempre più spazio in ambito industriale. Le nuove richieste che ci arrivano provengono dal mondo della robotica,dell’intelligenza artificiale, dei big data applicati alla fabbrica o alle macchine e dei veicoli totalmente autonomi”.
“Grazie a queste nostre tecnologie – puntualizza il Ceo – siamo in grado di portare quasi ovunque, dalla fabbrica alle auto senza pilota, la potenza di un grande centro di calcolo, in pratica un vero e proprio supercomputer. Oggi grazie a questi dispositivi sempre più potenti, l’elaborazione che in precedenza finiva nel Cloud ritorna alla periferia della rete internet, detta anche Edge. E proprio da qui nasce il termine Edge Computing, essenziale per l’esistenza delle fabbriche intelligenti, dei mezzi senza pilota, e della robotica collaborativa”.
“Questa è l’era degli algoritmi, dell’intelligenza artificiale e dei gemelli digitali che l’internet delle cose abilita. Ecco dunque che tutte le nostre tecnologie sono funzionali alla trasformazione digitale in atto e all’Industria 4.0” ribadisce il top manager.
Chiude in utile il più elevato primo trimestre degli ultimi 5 anni
Il 2018 è iniziato in maniera positiva confermando il trend con cui si era concluso il 2017. Il primo trimestre del gruppo Eurotech è stato anche a cambi costanti, il più elevato degli ultimi 5 anni.
Nel dettaglio, i ricavi si attestano a 17,9 milioni, in crescita del 96,3% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. A cambi costanti il fatturato evidenzierebbe un incremento ancora maggiore (+115,5%).
L’Ebitda ammonta a 1,2 milioni (9,1% dei ricavi) rispetto ai negativi 2,9 milioni del primo trimestre 2017, grazie alla riduzione dei costi operativi e all’aumento dei ricavi.
L’Ebit passa da -4,1 milioni a 1,2 milioni dei primi tre mesi 2018 (6,5% dei ricavi), beneficiando della riduzione degli ammortamenti (-63%).
Il risultato netto è positivo per 0,6 milioni rispetto alla perdita netta di 3,7 milioni del periodo di confronto. L’andamento, oltre che riflettere la dinamica del risultato prima delle imposte, deriva dal differente carico fiscale rilevato complessivamente sulle realtà del gruppo.
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2018 si esprime in 4,4 milioni, in miglioramento di 1,3 milioni rispetto a fine 2017.
L’ottenimento del risultato positivo in connessione con l’andamento del capitale circolante ha permesso di evidenziare dei flussi dell’attività operativa positivi a tutto vantaggio dell’incremento delle disponibilità liquide.
Borsa
Negli ultimi sei mesi il titolo Eurotech è stato protagonista di un rally poderoso, che lo ha portato quasi a raddoppiare il proprio valore, passando da 1,35 euro a circa 2,53 euro. Nello stesso arco temporale il Ftse Italia Tecnologia ha guadagnato un modesto 5% mentre il Ftse Italia Star è rimasto pressoché invariato.
Una performance sostenuta anche dall’exploit dei conti nel secondo semestre del 2017, che testimonia la rinnovata fiducia degli investitori nella società e la forte attenzione del mercato per la realizzazione di utili, nonostante la complessità nel mantenere un livello elevato di investimenti e garantire allo stesso tempo risultati positivi sull’ultima linea. Al momento Eurotech ha una capitalizzazione di mercato intorno ai 97 milioni, lievemente superiore al patrimonio netto del gruppo.
Il rally del 2018 ha inoltre superato il target price, pari a 1,8 euro, assegnato dallo Specialist Banca Imi che ora potrebbe prendere in considerazione la stesura di un’eventuale nuovo report per aggiornare l’attuale analisi.
Da sottolineare infine che Eurotech si può definire a tutti gli effetti una vera e propria public company “per scelta”, come specificato da Siagri, con un flottante superiore al 75 per cento.
Criticità
Una delle maggiori sfide per la società riguarda la capacità di reperire risorse umane adeguate in tempi rapidi. La complessità del business richiede infatti delle competenze altamente specializzate e a livello globale si crea una forte competizione per accaparrarsi le menti più brillanti.
Eurotech, però, può disporre di un grande vantaggio: essendo localizzata in più Paesi può sfruttare questa ramificazione per attingere più facilmente alle risorse direttamente presenti su più territori.
“Il trade off – spiega Siagri – è decidere se formare figure professionali specializzate o assumere direttamente persone già esperte. La retention delle risorse, invece, si attesta su buoni livelli per cui non rappresenta un problema. La vera sfida è proprio quella di trovare le risorse”.
La via più rapida per incrementare il capitale umano può essere rappresentata dalla politica di acquisizioni, che consente di acquisire risorse, competenze e scalare ulteriormente il business.