Oggi Xiaomi, produttore di smartphone e dispositivi mobili guidato da Lei Jun, è sbarcato ufficialmente nel mercato azionario di Hong Kong, a coronamento di una crescita inarrestabile. Nel 2017 l’azienda cinese ha infatti registrato un fatturato di oltre 14 miliardi di euro, in crescita del 67,5% su base annua.
Il prezzo di Ipo di Xiaomi è stato pari a 17 dollari di Hong Kong per azione (1,84 euro), con una capitalizzazione complessiva di 54,3 miliardi di dollari, la metà circa rispetto ai 100 miliardi attesi durante il roadshow. Xiaomi è riuscita a vendere azioni per 4,72 miliardi di dollari.
Dopo l’apertura delle negoziazioni, Il titolo è arrivato a perdere fino al 5,9%, scivolando fino a quota 16 dollari di Hong Kong (1,73 euro), segnale, secondo alcuni analisti, che la valutazione iniziale è stata considerata troppo elevata.
Bisogna comunque aggiungere che l’esordio in borsa di Xiaomi arriva in un momento molto delicato per il mercato azionario di Hong Kong, il cui indice di riferimento ha toccato il valore minimo degli ultimi 9 mesi durante la settimana scorsa, mentre gli investitori sono preoccupati a causa della crescente tensione tra Stati Uniti e Cina.
Si segnala infine che il debutto di Xiaomi all’Hong Kong Stock Exchange è una delle tre più rilevanti Ipo di un’azienda che opera nel mercato tecnologico e la più grande l’operazione finanziaria di un gruppo tecnologico cinese dalla quotazione a Wall Street di un altro colosso cinese, il gigante dell’e-commerce Alibaba, nel settembre 2014.