Mercati – Europa sopra la parità, Milano (+0,3%) frenata da banche e Tim

Intorno alle 15:45 i listini azionari del Vecchio Continente viaggiano ancora in frazionale rialzo, eccetto l’Ibex 35 di Madrid a -0,4 per cento. A Milano il Ftse Mib guadagna un modesto 0,3%, poco distante dal Cac 40 di Parigi (+0,6%), il Dax di Francoforte (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%).

Nel frattempo, Wall Street ha aperto poco sopra la parità, dando seguito al trend positivo avviato venerdì dopo i dati sul mercato del lavoro. Accantonate momentaneamente le tensioni commerciali gli investitori cominciano a concentrarsi sulla nuova stagione di trimestrali in arrivo venerdì negli Stati Uniti, con i conti di due colossi come JP Morgan e Citigroup.

In mattinata è stato diffuso l’indice Zew tedesco di luglio, risultato sotto le attese, così come la produzione industriale e manifatturiera di maggio di Francia e Regno Unito, mentre in Italia lo stesso dato ha segnato un recupero dello 0,7% mensile.

Dati che nel complesso penalizzano l’euro, in calo a 1,171 dollari. La moneta unica aveva trovato sostegno ieri nelle parole di Mario Draghi, che ha richiamato l’Unione alla coesione e alla condivisione dei rischi, unica barriera contro il protezionismo, e ha riaffermato con decisione la volontà di mantenere i tassi fermi fino almeno all’estate del 2019. In lieve rialzo oggi i rendimenti obbligazionari, con il Btp decennale al 2,69% e lo spread dal Bund a 236 punti base.

In progresso la sterlina, in area 1,327 dollari e a 0,883 nei confronti dell’euro, dopo le dimissioni del ministro degli esteri Boris Johnson che seguono quelle di David Davis, entrambi contrari alla linea soft tenuta dal premier Theresa May nelle contrattazioni con l’Ue per la Brexit.

Tra le materie prime l’oro arretra nuovamente a 1.254 dollari l’oncia, mentre avanzano le quotazioni del petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 74,5 e 79,4 dollari al barile.

A Milano gli acquisti premiano FERRAGAMO (+3,4%), dopo che Jefferies ha migliorato la raccomandazione a ‘hold’ con target price invariato a 19 euro. In evidenza pure CNH (+3%) e BREMBO (+2,8%). Ben intonata anche FCA (+1,7%), che beneficia dell’upgrade di Ubs da ‘neutral’ a ‘buy’.

La stessa Ubs ha invece tagliato la raccomandazione su TELECOM ITALIA (-2,7%) da Neutral a Sell. In calo i bancari INTESA (-1,5%), UNICREDIT (-1,6%), UBI (-1,5%), BANCO BPM (-1,6%) e BPER (-1,6%).