ll Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un rialzo dello 0,8% e in linea con il corrispondente indice europeo (+0,6%), non risentendo delle vendite sul comparto bancario (-1,5%) e risultando più vivace del Ftse Mib (+0,1%). L’attenzione degli investitori rimane sulle azioni del nuovo esecutivo, con l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, che da una parte torna a tranquillizzare sull’intenzione di voler ridurre il debito pubblico, dall’altra, il ministro per le Politiche Comunitarie, Paolo Savona, che ha ventilato la possibilità che la decisione di un’eventuale fuoriuscita italiana dall’Eurozona potrebbe essere presa da altri e bisognerebbe essere in grado di far fronte a tale eventualità.
La seduta negativa del settore creditizio incide solo marginalmente sui titoli dell’asset management, tra i quali si mettono in luce Azimut (+1,1%), che ha lanciato un fondo chiuso di private debt destinato per la prima volta alla clientela retail, e Banca Generali (+1,1%), sostenuto dal buon dato sulla raccolta netta di giugno.
Acquisti su Exor (+1,4%), che si è mossa in scia alla buona performance delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap tra titoli legati alla gestione degli Npl scattano i realizzi su Banca Ifis (-1,9%), dopo il buon andamento delle ultime sedute, mentre proseguono su doBank (-2,4%) dopo la corsa dell’ultimo mese. Bene Cerved (+1,3%), che potrebbe rilevare Oasi.
Tra le Small Cap proseguono le prese di profitto Banca Intermobiliare (-2,3%), dopo il rally dell’ultimo mese.
Continua il trend positivo di Banca Sistema (+0,2%), mentre tornano le vendite su DeA Capital (-1,5%) dopo il recupero di lunedì.