Al momento non sembra avere ripercussioni sul titolo Carige l’annuncio del primo azionista (con il 20,6% del capitale), Vittorio Malacalza, di volersi dimettere dalla carica di consigliere. Intorno alle 12:30 le azioni viaggiano sulla parità a 0,0086 euro.
L’imprenditore piacentino, che ha di recente assunto anche il ruolo di presidente ad interim, ha reso nota la propria intenzione di lasciare il board, anche alla luce delle recenti dimissioni del presidente Giuseppe Tesauro e dei consiglieri Stefano Lunardi e Francesca Balzani. Tra i motivi della scelta Malacalza ha menzionato divergenze sorte con l’Ad Paolo Fiorentino, pur sottolineando la volontà di continuare a sostenere la banca.
Gli ultimi giorni sono stati molto movimentati per l’istituto ligure dopo che il finanziere Raffaele Mincione, azionista con il 5,4% del capitale, ha chiesto la convocazione dell’assemblea per settembre allo scopo di revocare l’attuale cda e contestualmente nominarne uno nuovo.
Lo stesso Mincione ha precisato alla stampa di non essere ostile e di voler dare un contributo alla banca, aggiungendo che “il tempo massimo per arrivare a un’aggregazione sarebbe stato diciotto mesi. Oggi sono convinto che sia necessario accelerare”. A proposito di Malacalza ha affermato: “Se il primo azionista, di cui sinceramente non conosco il progetto, si dimostrerà a favore dell’aggregazione, in me troverà un forte alleato”.
Sulla questione è intervenuto anche Aldo Spinelli, socio di Carige con poco meno dell’1%, il quale alla stampa ha affermato: “La preoccupazione c’è, anche se ieri il titolo è andato molto bene. Bene che Malacalza voglia andare avanti e mi auguro che ci sia la pace, che si ricomponga il cda per sostituire i consiglieri usciti e nominare Giuseppe Pericu come presidente, una persona molto equilibrata e molto a conoscenza della realtà imprenditoriale ligure”.
In merito a Pericu, attuale membro del cda, le ultime indiscrezioni riportano che non sarebbe in lizza per il ruolo di presidente mentre nei giorni scorsi veniva dato tra i papabili candidati.
Si segnala che, nella nota rilasciata dalla banca questa mattina e in cui venivano riportate le parole di Malacalza, l’istituto ha confermato “la correttezza e veridicità dei contenuti del comunicato stampa diffuso in data 10 luglio 2018 al termine della seduta consiliare in quanto riflette fedelmente quanto deliberato all’unanimità dal cda all’esito del dibattito consiliare”.
Nel comunicato dello scorso martedì veniva resa nota la decisione di rinviare al board fissato per il prossimo 3 agosto (che approverà la semestrale) la convocazione dell’assemblea per settembre, anche alla luce della suddetta richiesta formulata da Mincione, arrivata oltre i termini necessari per integrare l’ordine del giorno del cda tenutosi il 10 luglio.