In una giornata tesa sui mercati, cede 1,6 punti percentuali il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che sovraperforma il corrispondente indice europeo (-2,3%).
Giornata negativa per le Borse del Vecchio Continente, penalizzate dalla nuova escalation della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, con questi ultimi che hanno annunciato dazi del 10% su 200 miliardi di dollari di prodotti d’importazione cinese. In questo contesto, il Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell’1,6 per cento.
L’effetto dazi mette sotto pressione anche il mercato del petrolio, con i futures che poco dopo la chiusura scambiavano rispettivamente a 72,4 $/bl il Wti (-2,3%) e 76,4 $/bl il Brent (-3,2%). I timori legati alla guerra commerciale riescono così a più che bilanciare il più grande calo delle scorte Usa dal 2016 riportato dai dati EIA, con una diminuzione di 12,8 milioni di barili.
Sull’azionario, va in controtendenza con un rialzo dello 0,1% Saipem, che intraday riesce a toccare i massimi da aprile 2017. La performance è stata sostenuta dalla firma di un contratto FEED, tramite un consorzio, con Nigeria LNG per lo sviluppo della produzione di gas naturale liquefatto nel paese asiatico.
In rosso invece Eni (-1,7%) che ha annunciato il ritiro dalla gara per gli asset nel solare di Terra Firma in Italia.
Infine, si evidenzia fra le peggiori del Ftse Mib Tenaris che lascia sul terreno il 3,4% in scia al downgrade a “Neutral” da parte di Credit Suisse.
Fra le Mid Cap si ferma la corsa di Maire Tecnimont (-1,7%), in rosso come anche Saras (-0,4%).
Infine, fra le società a minore capitalizzazione, avanza dello 0,9% Gas Plus mentre cede lo 0,6% d’Amico.