Il gruppo toscano chiude l’esercizio al 30 aprile 2018 con una crescita della redditività di oltre il 10% rispetto all’anno precedente, in linea con il track record pluriennale, che ha permesso la distribuzione di un dividendo più sostanzioso. Nell’esercizio in corso, secondo il Ceo Alessandro Fabbroni, il gruppo potrà beneficiare dell’integrazione delle recenti acquisizioni e dello sviluppo del capitale umano, insieme alla possibilità di crescita per linee esterne.
“Nell’ultimo esercizio abbiamo assistito a un’evoluzione virtuosa della gestione operativa, al rafforzamento del posizionamento sul mercato e allo sviluppo del capitale umano. Il tutto ha permesso di generare ottime performance economico-finanziarie che ci permettono di proseguire ulteriormente il nostro trend di crescita nel nuovo esercizio” dichiara Alessandro Fabbroni, Ceo di Sesa, commentando i conti del gruppo dell’esercizio chiuso lo scorso 30 aprile.
“I risultati dimostrano che abbiamo proseguito in linea con il nostro percorso di crescita double digit degli utili, anche grazie all’accelerazione registrata nel secondo semestre dell’anno particolarmente positivo in termine di crescita di ricavi in entrambi i settori di business Value Added Distribution (VAD) e Software e System Integration (SSI)” spiega l’Ad, precisando che “Questa dinamica positiva si è poi trasferita a livello di utile netto, aumentato di oltre il 10”.
“La generazione di cassa derivante dalla gestione operativa e l’attento controllo del capitale circolante ha permesso di sostenere circa 25 milioni di investimenti, superiori alla media degli ultimi esercizi, e siamo riusciti a migliorare comunque la nostra solidità finanziaria, che resta uno degli elementi caratteristici della nostra gestione” puntualizza Fabbroni.
Tutto questo ha consentito a Sesa di aumentare la remunerazione degli azionisti con un dividendo maggiorato del 7,1% rispetto all’esercizio precedente, con un pay out ratio pari al 31% dell’utile netto consolidato. “Da quando siamo quotati in Borsa – ricorda il Ceo – abbiamo cercato di mantenere un pay out tra il 30 e il 33%, un livello che noi riteniamo sostenibile anche per gli esercizi futuri alla luce della solida situazione finanziaria. Il gruppo ha infatti avuto la capacità di generare risorse sufficienti a coprire gli investimenti importanti fatti in questi anni, supportando così la crescita futura degli utili e del dividendo stesso”.
“I risultati dimostrano il nostro track record di successo che proseguirà anche in futuro e – sottolinea Fabbroni – la nostra capacità di rafforzare il posizionamento competitivo del gruppo in una fase di trasformazione del mercato IT, dove vediamo reali opportunità per ampliare le nostre attività al servizio della clientela”.
Il Ceo delinea così la linea principale del percorso di crescita per linee esterne: “Cerchiamo target industriali nelle aree a maggior innovazione tecnologica nel mercato dell’IT, che hanno un potenziale di redditività superiore rispetto alla media del gruppo. L’obiettivo è sempre quello di trovare competenze e specializzazioni che sono complementari rispetto a quelle che già in nostro possesso, in particolare in termini di know-how e di capitale umano”.
Nell’ultimo anno l’organico del gruppo ha raggiunto un totale di circa 1.700 risorse. “La crescita del capitale umano – spiega l’Ad – è stata in parte legata ad inserimenti interni, con oltre 170 assunzioni prevalentemente di giovani neolaureati inseriti in piani di formazione nelle aree di maggiore crescita dell’IT, e in parte al consolidamento di società importanti che hanno determinato una variazione di perimetro. Poiché il nostro focus è quello di sviluppare competenze, il capitale umano resta il principale asset su cui investire non solo quantitativamente ma anche qualitativamente”.
Per quanto riguarda, infine, il mercato di riferimento dove opera il gruppo Sesa, Fabbroni afferma che “il comparto generale dell’IT sta accelerando. Già per quest’anno è prevista una crescita del 2-3% secondo Sirmi, il tasso più elevato degli ultimi 10 anni. Sarà la trasformazione digitale il motore capace di generare una serie di opportunità in tutte quelle aree dove le imprese Made in Italy andranno ad investire. Un fenomeno importante che andrà ad alimentare il nostro ruolo di provider di soluzioni IT”.