Seduta incerta caratterizzata dalla forza del settore finanziario (+1,8%) in virtù della convincente trimestrale di Bank of America che sale del 4,2%, ma compensata dalla debolezza di quello dell’energia (-1,2%) appesantito dal brusco calo del greggio che perde in poche ore il quattro per cento chiudendo a 67 dollari al barile, in scia alla notizia che l’Arabia Saudita avrebbe venduto nei mesi scorsi petrolio extra ad altri Paesi non Opec.
Il bilancio della giornata termina con solo il Dow Jones in positivo (+0,2%), mentre S&P 500 (-0,1%), Nasdaq (-0,3%) e Russell 2000 concludono in frazionale discesa ma in lieve recupero rispetto ai minimi intraday.
In rialzo il VIX di cinque punti percentuali a 12,80 punti.
Clamoroso crollo di Netflix in after hours (-14%) in seguito alla crescita degli abbonati nello scorso trimestre al di sotto delle previsioni e ad una distruzione di cassa di oltre il mezzo miliardo di dollari nello stesso periodo e la più elevata negli ultimi quattro trimestri.
Il Futures sul Nasdaq scambia, di conseguenza, in calo di un punto percentuale nel mercato serale e rilancia i dubbi sulla sostenibilità all’infinito del rally dei titoli tecnologici.
Nel comparto obbligazionario scendono i prezzi dei titoli con il conseguente rialzo dei rendimenti con il decennale al 2,86% ed il biennale al 2,6% schiacciando lo spread tra le due scadenze a 26 punti base, minimo dal 2007.
Dollaro in discesa ad inizio ottava con chiusura a quota 1,1715 rispetto alla moneta unica.