Falsa partenza nella nuova settimana di contrattazioni per il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che, penalizzato dal forte calo del greggio, lascia sul terreno 1,5 punti percentuali, in linea con il corrispondente indice europeo (-1,2%).
Contrastate le Borse del vecchio continente, fra cui il Ftse Mib segna un calo dello 0,3 per cento, con l’attenzione degli operatori rivolta sulla stagione delle trimestrali di Wall Street e sull’incontro tra Trump e Putin.
In forte ribasso le quotazioni del petrolio, appesantite sia dal permanere delle preoccupazioni sulle tensioni commerciali tra Usa e Cina sia dalle indiscrezioni secondo cui l’Arabia Saudita avrebbe aumentato la propria offerta ad alcuni clienti asiatici non opec.
Inoltre, sempre secondo indiscrezioni, gli Stati Uniti sarebbero pronti a utilizzare le proprie riserve strategiche per fare fronte alla domanda dopo l’avvio delle sanzioni contro l’Iran di novembre.
In questo contesto, poco dopo la chiusura di Piazza Affari, il Wti scambiava a 68,3 $/bl (-3,8%) e il Brent a 72,3 $/bl (-4%).
Sull’azionario, in una giornata senza particolari spunti, chiudono in rosso tutte e tre le big Saipem (-4,3%), Eni (-1,4%) e Tenaris (-1,1%).
Stesso andamento anche per le Mid Cap Saras e Maire Tecnimont, che retrocedono rispettivamente di 1,1 e 2 punti percentuali.
Infine, in controtendenza le società a minore capitalizzazione Gas Plus (+0,5%) e d’Amico (+2,8%%), con quest’ultima che prova a ripartire sfruttando il buon news flow della scorsa settimana.