Banca Generali – L’opinione di Marco D’Orazio sulla nuova tecnologia Blockchain

Quale sarà la nuova Apple dei prossimi 20 anni? Banca Generali ha individuato nella tecnologia Blockchain il prossimo game changer e ha lanciato il comparto LUX IM Innovation Strategy per riuscire a cogliere il trend rivoluzionario di lungo periodo. Market Insight ha chiesto a Marco D’Orazio, direttore investimenti di BG Fund Management Luxembourg, di tracciare quali saranno gli sviluppi del nuovo settore.

Riuscire a cavalcare l’onda di una rivoluzione tecnologica e quindi essere in grado di beneficiare della crescita economica che comporta. Una prospettiva certamente allettante per ogni investitore poiché lega le performance attese dai titoli a solide tendenze di crescita di lungo periodo.

Senza andare a pensare al passato più remoto con i cambiamenti dei paradigmi economici derivanti dalle grandi scoperte scientifiche, basta rivolgere lo sguardo allo sviluppo delle nuove tecnologie informatiche, di Internet per arrivare ai social per individuare l’ambito di molti dei più grandi successi economici e di Borsa degli ultimi tempi.

Ma quale sarà la prossima Apple la cui capitalizzazione è cresciuta di 2,6 volte negli ultimi 5 anni o la prossima Facebook che nello stesso arco di tempo ha quasi quintuplicato il proprio valore in Borsa? Banca Generali ha individuato nell’innovativo sistema della Blockchain, che permette di effettuare delle transazioni per via informatica grazie all’uso della crittografia, la nuova tecnologia informatica che potrebbe essere dirompente  sul mercato come lo è stato Internet.

La banca ha quindi inserito nella Sicav Lux Im un comparto focalizzato negli investimenti specializzati nella catena del valore legata alla tecnologia Blockchain. Il comparto LUX IM Innovation Strategy viene gestito dalla struttura lussemburghese della banca guidata da Marco D’Orazio.

Market Insight ha chiesto al gestore quali sono le prospettive per la nuova tecnologia in termini di investimento finanziario.

Cosa caratterizza l’approccio di questo fondo?

Marco D’Orazio

Il comparto Lux IM Innovation Strategy ha un forte orientamento tecnologico ed investe su scala globale in asset focalizzati su attività legate allo sviluppo ed utilizzo della tecnologia informatica Blockchain ed altri trend tecnologici fortemente innovativi.

Cosa si intende per Blockchain?

Una Blockchain è fondamentalmente un registro aperto e distribuito che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente attraverso l’uso della crittografia. La tecnologia ha un grande potenziale per trasformare i modelli operativi aziendali in diversi ambiti nel lungo periodo.

Società tecnologiche e grandi gruppi finanziari si avvicinano alla tecnologia Blockchain con iniziative di sperimentazione e sviluppo dedicate.

I player coinvolti appartengono a livelli diversi della catena del valore: hardware manufacturer, provider di piattaforme di sviluppo, società che realizzano applicazioni verticali o offrono servizi ancillari.

Con quali criteri stabilite l’asset allocation ideale per il fondo?

La management company, con l’advisory tecnico/industriale di Reply, ha individuato un universo investibile di società Blockchain related, Blockchain focus e di fondi azionari gestiti da terzi.

Selezioniamo e filtriamo le società su cui investire – all’interno dell’universo investibile – applicando filtri quantitativi (soprattutto growth e momentum).

L’asset allocation che ne deriva privilegia in termini geografici il mercato americano e per quanto concerne i settori privilegia i comparti tecnologico e finanziario.

L’esposizione valutaria al dollaro americano è intorno al 50% degli attivi del fondo.

In questo momento come è strutturato il vostro portafoglio?

L’investimento in azioni ed obbligazioni corporate si attesta di poco sopra il 70%. La componente investita in fondi azionari pesa per circa il 15%.

C’è poi una posizione – lunga – in future (soprattutto sugli indici S&P 500 e Nasdaq) ed una componente residuale di cash. L’esposizione azionaria netta del comparto si mantiene tra l’80% e il 90%.

Quali sono i trend più interessanti su cui avete puntato e per quali ragioni li avete scelti?

All’interno del filone delle aziende coinvolte nello sviluppo della tecnologia Blockchain vi sono diversi profili. Tra quelli che privilegiamo e dove abbiamo maggiormente investito vi sono le società che forniscono le infrastrutture Cloud per lo sviluppo di applicazioni Blockchain come per esempio Microsoft e Amazon.

Un altro segmento che riteniamo interessante è quello delle società che sviluppano applicazioni Blockchain nell’ambito delle transazioni monetarie elettroniche, tra queste pensiamo a Square, Paypal, Visa e Mastercad.

Un terzo sottogruppo è quello delle società che sviluppano applicazioni Blockchain nell’ambito delle transazioni finanziarie e settlement delle stesse, tra le nostre favorite troviamo CME group, TMX Group e ASX ldt.

Infine vi sono tra i nostri preferiti, le società che producono chip utilizzati per il mining delle cripto valute come Nvidia e AMD.

Avete investito anche in Bitcoin?

No, non abbiamo investito direttamente in Bitcoin, la valuta elettronica che utilizza la tecnologia Blockchain. Ma solo in gruppi che utilizzano la tecnologia Blockchain. Tra l’altro la CSSF, l’Autorità di vigilanza lussemburghese, ha emesso una raccomandazione vietando ai fondi UCITS l’investimento sia diretto che indiretto in cripto-valute.

Quali aspettative avete per i settori selezionati?

Vi sono due principali driver di crescita all’interno del comparto a seconda del posizionamento delle società a cui ci si riferisce. Da una parte ci aspettiamo la crescita della top line per gli sviluppatori di nuovi processi/applicazioni tecnologiche. Dall’altra per gli utilizzatori di questi nuovi processi/applicazioni tecnologiche registreranno in prospettiva un incremento dei margini grazie al risparmio costi che gli stessi consentiranno.

Quali strumenti utilizzate per realizzare la vostra strategia?

Il fondo investe su azioni di società che sviluppano nuove tecnologie e società che utilizzano queste nuove tecnologie, obbligazioni corporate, quote di altri fondi azionari (soprattutto tecnologici), Etf e strumenti derivati (principalmente future su indici azionari).