I listini del Vecchio Continente archiviano le contrattazioni perlopiù in territorio negativo, in linea con l’andamento debole di Wall Street. A Piazza Affari il Ftse Mib di Milano flette dello 0,4% a 21.885 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%). Gli indici americani cedono fra lo 0,2% e lo 0,3%, mentre il Ftse 100 di Londra avanza dello 0,1% grazie anche all’indebolimento della sterlina.
Oltreoceano il focus resta sulle trimestrali, in attesa dei risultati di Microsoft, ma sullo sfondo permangono i timori legati alle questioni commerciali, emersi anche nel Beige Book diffuso ieri sera dalla Fed. A tal proposito, le ultime indiscrezioni parlano di un’UE pronta a sfoderare una lista di contromisure per rispondere agli eventuali dazi sulle importazioni di auto europee. Dazi che Trump potrebbe imporre in caso di fallimento del vertice fissato per la settimana prossima con il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker.
Il Beige Book ha comunque confermato il quadro di solida crescita dipinto sia dalle parole del governatore Jerome Powell sia dagli ultimi dati macro, che hanno evidenziato oggi un calo delle richieste settimanali di disoccupazione, oltre a un incremento dell’indice di fiducia commerciale di luglio nel distretto di Filadelfia e del Leading Index di giugno.
Dinamica che continua a sostenere l’apprezzamento del dollaro nei confronti delle altre valute. Il cambio con l’euro è sceso in area 1,16 e quello con lo yen si attesta a quota 112,9. Debole la sterlina, sotto 1,3 dollari e a 0,893 rispetto all’euro dopo i dati deboli sulle vendite al dettaglio di giugno nel Regno Unito e in scia allo scontro politico interno sulla Brexit. Sui massimi da un anno il cambio fra la divisa americana e lo yuan cinese a 6,77, agevolato anche dalla mancanza di interventi della banca centrale cinese per contenere la perdita della valuta locale.
L’apprezzamento del ‘greenback’ continua a penalizzare l’oro, in discesa a 1.217 dollari, mentre le quotazioni del petrolio Wti e Brent rimbalzano rispettivamente a 69,8 e 73,2 dollari al barile dopo i recenti ribassi, con l’Arabia Saudita che ha definito infondate le voci su un possibile incremento della produzione.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund resta poco mosso a 216 punti base, con il rendimento del Btp decennale in area 2,5 per cento.
A Piazza Affari avanza FCA (+1,4%) che, secondo fonti di stampa, ha formalmente avviato i primi passi per lo scorporo delle attività di Magneti Marelli. Acquisti anche su PIRELLI (+1,2%) e CAMPARI (+1,1%). Poco mosse le utiities, deboli i bancari con INTESA SANPAOLO e UNICREDIT a -1,6 per cento.
In fondo al Ftse Mib scivola BUZZI (-3,5%), dopo che Kepler Cheuvreux ha abbassato il taget price da 25,50 euro a 24,50 euro.