Il Ftse Italia Banche chiude con un rosso dell’1,3% facendo peggio dell’analogo europeo (-0,5%), rallentando anche il Ftse Mib (-0,4%). Tra gli investitori resta predominante la cautela in vista della legge di bilancio che il Governo approverà tra settembre e ottobre, da cui sarà possibile avere un quadro più chiaro su come intende sostenere la crescita assicurando al contempo la graduale riduzione del debito pubblico.
In tale contesto continuano a prevalere le prese di beneficio sul comparto bancario, in linea con l’andamento della seduta precedente.
In ribasso quasi tutti i titoli del listino principale, con Ubi (invariata) e Mediobanca (+0,4%) che riescono a reggere.
Altra seduta negativa per Mps (-0,5%), con il mercato che resta in attesa del primo faccia a faccia tra i vertici della banca e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Ancora realizzi su Credem (-0,6%), mentre resiste Popolare Sondrio (+0,4%), che resta in attesa dell’udienza cautelare del Consiglio di Stato sulla riforma delle popolari fissata per il 31 luglio. Altra seduta da dimenticare per Creval (-1,7%), che peggiora il gap accumulato nell’ultimo mese.
Tra le Small Cap termina flat Carige, mentre si accentua la disputa tra Vittorio Malacalza, primo azionista della banca con il 20,6%, e l’Ad Paolo Fiorentino, con il primo che sta valutando una possibile azione legale contro i vertici dell’istituto ligure.
Ben intonato Banco Desio (+0,9%), che ha da poco completato la cartolarizzazione di 1 miliardo di Npl.