Milano recupera terreno dopo un avvio negativo, appesantito soprattutto dalle vendite sui titoli di casa Agnelli. Intorno alle 12:00 il Ftse Mib viaggia al di sotto della parità (-0,4%), sostanzialmente in linea con gli altri benchmark europei e con i futures di Wall Street.
In flessione il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) dopo le indicazioni emerse dal G20. Il comunicato finale del forum dei ministri finanziari ha infatti messo in guardia contro i rischi in aumento derivanti da tensioni commerciali e geopolitiche, pur confermando il quadro di solida crescita economica globale. Moniti che seguono l’ennesimo attacco di Trump a Cina e UE, ree secondo il presidente di manipolare le valute per danneggiare la competitività delle imprese statunitensi. Da seguire in questo senso l’incontro di mercoledì fra il numero uno della Casa Bianca e il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker.
Resta viva l’attenzione sulle trimestrali, nella settimana che vedrà i conti di colossi tecnologici come Facebook, AT&T, Amazon, Twitter, AMD, Qualcomm e Intel ma anche dei finanziari Deutsche Bank, UBS, Nomura e Visa. Giovedì il focus si sposterà nuovamente sull’Europa, con la riunione della Bce e la conferenza stampa di Mario Draghi, mentre venerdì sono attesi i dati preliminari sul Pil Usa del secondo trimestre.
Sul Forex il cambio euro/dollaro viaggia in area 1,17 dopo aver testato quota 1,175 in scia alle esternazioni di Trump. In rialzo lo yen, a quota 111,2 rispetto al dollaro e 130 nei confronti dello yen, sulle indiscrezioni di una possibile revisione della politica monetaria ultra espansiva della Boj.
Tra le materie prime invertono la rotta le quotazioni del greggio, con Wti e Brent in lieve rialzo rispettivamente a 68,6 e 73,8 dollari al barile, con i timori per le tensioni commerciali e l’impatto sulla domanda controbilanciate dalle rassicurazioni dell’Arabia Saudita, non intenzionata ad incrementare l’output. Poco mosso l’oro a 1.229 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano cala al 2,56%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in discesa a 218.
Tornando a Piazza Affari, le vendite investono i titoli della galassia Agnelli dopo l’uscita di scena di Marchionne. Arretrano FERRARI (-4%), EXOR (-3,6%), CNH (-2,4%) e FCA (-2,2%).
Sottotono anche ENEL (-2,8%) che venerdì ha pubblicato il report trimestrale relativo ai dati operativi e STM (-1,4%), dopo la buona performance della scorsa ottava.
In evidenza invece LEONARDO (+2,3%) e UNICREDIT (+1,4%), quest’ultima dopo la dichiarazione dell’Eba che non ravvisa irregolarità nella contabilizzazione dei cashes e ha quindi deciso di non aprire un’indagine, come invece richiesto dal fondo Caius capital.