Banche – Seduta brillante (+2,9%), spiccano UniCredit (+3,6%) e Intesa SP (+3,1%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un progresso del 2,9% e in linea all’analogo europeo (+2,3%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,2%).

Sul mercato tornano gli acquisti dopo che nelle ultime sedute aveva prevalso la cautela a causa delle incertezze generate dalla diatriba commerciale in corso tra gli Stati Uniti e i principali partner, oltre che da quelle legate alle prossime mosse del Governo per sostenere la crescita senza appesantire deficit e debito pubblico.

In tale contesto recupera anche il comparto bancario dopo le ultime sedute sottotono, in attesa che la prossima settimana entri nel vivo la stagione delle trimestrali.

Nel listino principale si mette in evidenza UniCredit (+3,6%), dopo che l’Eba ha confermato il giudizio positivo sul trattamento dei ‘cashes’ e che secondo gli analisti di Société Générale potrebbe entrare nell’Euro Stoxx 50 secondo quanto riportato dalle agenzie. Rimbalza Intesa Sanpaolo (+3,1%) dopo le ultime sedute sottotono, con la banca che alzerà il velo sui conti il prossimo 1° agosto e che nel frattempo ha riacquistato le prime azioni di risparmio oggetto di recesso, mentre Mediobanca (+2,9%) rafforza il trend positivo degli ultimi giorni.

Si fermano le vendite anche su Mps (+1,1%), in attesa dei dati contabili del secondo trimestre che saranno pubblicati il prossimo 2 agosto e del primo vertice tra la prima linea manageriale della banca e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

Recupera Credem (+1,8%), mentre Popolare Sondrio (+0,6%) irrobustisce il buon trend dell’ultimo mese, nel giorno in cui la bozza del decreto Milleproroghe ha fissato al 31 ottobre il termine entro il quale deve avvenire la trasformazione in spa. Forte scatto per Creval (+13,2%), in scia alle indiscrezioni di stampa secondo le quali Crédit Agricole potrebbe entrare nel capitale con una quota del 5 per cento. Rumor poi confermati in serata.

Tra le Small Cap seduta flat per Carige, dopo avere tentato un recupero in seguito al pesante crollo di ieri in scia alla notizia che la Bce in una lettera ha bocciato il piano di conservazione del capitale presentato dalla banca a giugno, chiedendo ai vertici di predisporne uno nuovo entro il 30 novembre per ripristinare i requisiti di capitale, non escludendo un’aggregazione se necessario. Sul fronte della governance, anche Vittorio Malacalza, primo azionista della banca con il 20,6%, ha chiesto la convocazione dell’assemblea per rinnovare integralmente il board.

In rosso Banco Desio (-2,3%), alla terza seduta consecutiva di vendite dopo i guadagni seguiti al closing della cartolarizzazione da 1 miliardo di Npl.