Il CdA di Saipem ha approvato i risultati semestrali al 30 giugno e le informazioni finanziare aggiuntive relative al periodo aprile-giugno.
Nel secondo trimestre 2018, rispetto al pari periodo del 2017, i ricavi sono diminuiti del 19,1% a 1.883 milioni, con un calo del giro d’affari diffuso nell’E&C Offshore (-9,4%), nell’E&C Onshore (-25,5%) e nell’Offshore Drilling (-34,8%). In ripresa invece l’Onshore Drilling, che ha riportato un incremento del fatturato del 4,1 per cento.
La riduzione dei ricavi non si è però riflessa nella gestione operativa, dove l’Ebitda adjusted è rimasto sostanzialmente stabile a 269 milioni, con un relativo margine in crescita al 14,3% (+280 bp) mentre l’Ebit adjusted ha registrato un progresso del 12,3% a 155 milioni, con un ros dell’8,2% (+230 bp).
A livello di bottom line, il risultato netto adjusted ha evidenziato una perdita di 5 milioni, in diminuzione rispetto all’utile di 38 milioni del pari periodo del 2017. Il risultato netto reported segnala invece una perdita di 302 milioni, in aumento rispetto a quella di 150 milioni del 2017, principalmente per effetto dell’impairment per 256 milioni relativo alla riduzione delle rate prospettiche nel Drilling Offshore e dell’aggiornamento del tasso di sconto.
A livello patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto allo scorso 31 marzo, è cresciuto a 1.325 milioni, includendo l’acquisizione della nave Constellation.
Infine, il manegement di Saipem ha confermato la guidance per il 2018 che prevede un fatturato pari a circa 8 miliardi, l’Ebitda adjusted superiore al 10% del giro d’affari, investimenti tecnici per 500 milioni e l’indebitamento finanziario netto a circa 1,3 miliardi.