Vimi Fasteners (Aim) – Un triennio di forte crescita come trampolino di lancio

In questi giorni si è aperto il book che porterà all’approdo di Vimi Fasteners, a partire dalla prossima settimana, sul Mercato Aim di Borsa Italiana.

Passaggio strategico di un percorso caratterizzato da una forte crescita economico-finanziaria evidenziata negli ultimi tre anni, supportata sia dalla gestione operativa sia dalla bottom line grazie all’ampliamento del parco clienti e all’ingresso in nuovi mercati.

Percorso di crescita questo che ha visto come ultimo passaggio l’acquisizione, completata lo scorso 5 luglio, di MF Inox: un’operazione che permette al gruppo di completare la propria offerta di prodotti rivolgendosi anche ai mercati Oil & Gas, Energy & Infrastrutture.

Il Gruppo emiliano, attivo nel settore della meccanica di altissima precisione e specializzato nella progettazione e fornitura di una varietà di soluzioni di fissaggio (fastener) altamente ingegnerizzate, ha registrato ricavi a perimetro costante in crescita fra il 2015 e il 2017 con un CAGR del 14,3% raggiungendo i 43,4 milioni.

Risultato raggiunto grazie alla relazione consolidata con clienti strategici, alla spinta data da un nuovo impianto produttivo tra i più innovativi e in generale dall’elevato livello di know how tecnologico della società.

L’Ebitda è salito a un CAGR del 49,2% a 4,9 milioni, il relativo margine dal 6,6 all’11,3 per cento e l’Ebit è progredito a un tasso del 170,8% a 2,2 milioni permettendo il conseguimento di un ros pari al 5,1% (+420 punti base). Dati che mostrano una buona dinamica dei ricavi accompagnata dal contenimento dei costi e più in generale dall’efficace gestione delle leve operative.

Il risultato netto, in crescita a un CAGR del 182,8% a 1,6 milioni, ha beneficiato del buon andamento della gestione caratteristica e della bassa incidenza di oneri finanziari e straordinari.

La tabella di seguito è stata costruita aggregando i dati economici di Vimi e di M.F. Inox di recente acquisita e mostra un fatturato complessivo di 50,2 milioni, generati principalmente per il 52% nel settore Automotive (comprensivo di un 7% relativo ai veicoli commerciali) e per il 27% nell’Industria. M.F. Inox contribuisce con un 6% realizzato nelle Infrastrutture, con un 4% provenienti dall’ Oil & Gas e un 3% dall’Energy.

I dati aggregati evidenziato anche un miglioramento del margine operativo che passa al 15,9% rispetto all’11,3% registrato dalla sola Vimi. Stesso trend per  Ebit e Ros che crescono rispettivamente da 2,2 a 4,9 milioni e dal 5,1 al 9,8 per cento.

Nella bottom line l’utile netto pro-forma è pari a 2,7 milioni e sconta 0,6 milioni di costi non ricorrenti in capo a M.F. Inox relativi alle tasse dei precedenti esercizi.

A livello patrimoniale, con l’apporto di M.F. Inox, l’indebitamento finanziario netto raggiunge i 19,9 milioni,  destinati a finanziare l’acquisizione e in capo a M.F. Inox per il possibile esborso di 4,3 relativi al potenziale earn out da pagare nel 2022 in caso di raggiungimento di determinati target.  Il patrimonio netto totale ammonta invece a 13,2 milioni, per un rapporto Debt/Equity pari a 1,51x.

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