Azimut ha archiviato il secondo trimestre 2018 con ricavi in calo a 193,4 milioni (-3,6% rispetto al periodo di confronto) a causa della contrazione delle commissioni di performance dovuta all’andamento sfavorevole dei mercati. Tale situazione, accompagnata dalla crescita dei costi operativi, ha comportato una riduzione del reddito operativo a 60 milioni (-9,4% a/a). Più contenuto il calo dell’utile netto a 46,1 milioni (-4,3% rispetto al secondo trimestre 2017).
Una non favorevole dinamica dei mercati ha influito sui conti di Azimut. I risultati del secondo trimestre 2018 hanno infatti evidenziato una riduzione dei ricavi per la discesa della componente variabile che, combinata ad un incremento dei costi, ha comportato una riduzione nella redditività operativa.
Il totale dei ricavi si è attestato a 193,4 milioni (-3,6% annuo), calo determinato soprattutto dalle minori performance fee passate dai 32,1 milioni del secondo trimestre 2017 a 20,7 milioni. In diminuzione anche i ricavi assicurativi a 11,5 milioni (-5,5% a/a) e gli altri ricavi a 3,6 milioni (-33,7% annuo).
Le commissioni ricorrenti, invece, hanno riportato un incremento del 4,4% a 157,5 milioni rispetto al periodo di confronto, grazie alla crescita delle masse.
I costi di acquisizione sono diminuiti dell’8,6% annuo a 78 milioni, contribuendo alla tenuta del margine lordo attestatosi a 115,4 milioni.
In crescita del 26,6% il costo del personale a 26,1 milioni rispetto al secondo trimestre del 2017. Più contenuto l’aumento degli altri costi operativi a 29,3 milioni (+2,8% a/a). Il totale dei costi operativi è salito cosi del 12,8% annuo a 55,4 milioni.
Tali dinamiche hanno portato ad un reddito operativo pari a 60 milioni (-9,4% rispetto al periodo aprile-giugno 2017).
Dopo avere contabilizzato oneri finanziari in significativo calo a 0,8 milioni (-93,6% annuo), il periodo si è chiuso con un utile netto di 46,1 milioni (-4,3% a/a).
Sergio Albarelli, Ceo di Azimut, ha commentato: “I risultati del secondo trimestre mostrano un’evoluzione positiva nonostante il perdurare dell’incertezza e della volatilità sui mercati finanziari. A questi risultati hanno contribuito in modo rilevante le attività estere il cui sviluppo sarà sempre più una leva strategica per la crescita del gruppo”.