Banca Generali, pur in un contesto di mercato caratterizzato da una marcata volatilità, ha registrato nel secondo trimestre 2018 ricavi per 109,3 milioni (-3,1% a/a). Il tutto grazie a un’attenta proposta commerciale e di nuovi prodotti che è riuscita ad attrarre nuovi flussi di raccolta, pari nei primi sei mesi a 3,1 miliardi.
Il cda di Banca Generali ha approvato i conti del primo semestre 2018. Risultati che, come sottolineato dalla banca in un comunicato, sono maturati in un contesto profondamente diverso rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno principalmente per quanto attiene alla dinamica dei mercati finanziari.
Uno scenario che ha visto una risposta attiva da parte di Banca Generali che ha lanciato sul mercato numerose nuove iniziative e prodotti finanziari, tra i quali citiamo la Sicav lussemburghese Lux Im e la joint venture nel trading con la banca scandinava Saxo.
Le masse gestite dalla banca guidata da Gian Maria Mossa hanno così registrato nei primi sei mesi una raccolta netta pari a 3,1 miliardi, con asset totali che hanno raggiunto i 58,1 miliardi, di cui il 50% è rappresentato da soluzioni gestite. I depositi e il risparmio amministrato hanno toccato quota 14,1 miliardi, mentre i prodotti assicurativi sono arrivati a 15,2 miliardi.
I buoni risultati hanno permesso all’Ad della banca di innalzare le stime di raccolta per tutto il 2018 di circa un miliardo. Dal precedente target di 4-4,5 miliardi il nuovo obiettivo è fissato a 5-5,5 miliardi.
Nella tabella seguente riportiamo il conto economico del secondo trimestre 2018 di Banca Generali.
Il margine di intermediazione nel secondo trimestre 2018, pari a 109,3 milioni, ha mostrato una buona stabilità, rispetto al secondo trimestre 2017, quando aveva toccato i 112,8 milioni, pur in un quadro di mercato decisamente differente rispetto allo scorso anno.
All’interno dei ricavi, le commissioni nette si sono attestate a 89,1 milioni (-2% a/a) mostrando una tenuta sostenuta dalle commissioni ricorrenti nette (74,2 milioni, +24% annuo), la cui crescita ha quasi interamente compensato la riduzione delle commissioni variabili legate ai mercati finanziari (14,9 milioni, -52% rispetto al secondo trimestre 2017).
Il margine di interesse è risultato pari a 14,8 milioni (-6,6% annuo), mentre i profitti da trading, pari a 5,4 milioni, nonostante il diverso scenario non si sono molto discostati dal risultato del secondo trimestre 2017, pari a 6 milioni.
I costi operativi hanno totalizzato quota 47 milioni e hanno mostrato una crescita contenuta (+1,6% a/a), legata a un incremento degli altri costi operativi, pari a 25,9 milioni (+11,6% rispetto al periodo di confronto), dovuta a un incremento dei contributi versati ai fondi di risoluzione bancari, compensati quasi totalmente dal calo del costo del personale sceso a 21,2 milioni (-8,2% rispetto al corrispondente periodo del 2017).
L’utile netto si è attestato a 43,5 milioni (-16,1% rispetto ai 51,9 milioni del secondo trimestre 2017), dopo aver spesato rettifiche da valutazione per 3,8 milioni legate all’applicazione del nuovo principio Ifrs 9 nel contesto di straordinaria volatilità sui governativi italiani. Tale voce non ricorrente ha portato gli accantonamenti e poste straordinarie a 9,7 milioni.
L’amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Un risultato molto solido che mostra le nostre capacità di attrarre nuova clientela anche in contesti di mercato sfidanti. Le nostre masse hanno toccato a fine giugno un nuovo massimo storico con un incremento a doppia cifra nell’ultimo anno a conferma della qualità dei nostri consulenti e della versatilità delle soluzioni per la protezione dei portafogli. La banca rimane inoltre concentrata sulla strategia di rafforzamento della componente ricorrente dei risultati per aumentarne la sostenibilità indipendentemente dalla dinamica dei mercati finanziari. Il positivo riscontro alle nuove soluzioni di investimento e all’advisory evoluta unite alla realizzazione di alcuni nuovi progetti strategici per la banca ci rendono fiduciosi per i prossimi trimestri e per il raggiungimento degli obiettivi prefissati”.