Vittorio Malacalza, primo azionista di Carige con il 20,6%, non ha alcun contrasto con la Bce, con la quale è in corso un dialogo mirato a perseguire il bene della banca.
È quanto emerge da una nota diffusa dallo stesso imprenditore dopo i rumor di stampa riguardo alla lettera inviata dall’Eurotower nella quale la stessa authority criticava Malacalza per avere reso noto a mezzo stampa le proprie scelte di governance.
“Faccio riferimento alla lettera di Bce dello scorso 24 luglio indirizzata a me e solo per conoscenza ai membri del cda e del collegio sindacale di Banca Carige, alla quale ho già dato risposta”, recita il comunicato.
“Dopo aver provveduto a inviare a Consob la sopra menzionata comunicazione, mi limito a chiarire che non c’è ovviamente alcuna contrapposizione tra me e Bce e che tutte le nostre interlocuzioni, compresa quest’ultima corrispondenza, sono sempre state ispirate a una doverosa dialettica che, nel rispetto dei ruoli, è comunemente intesa al perseguimento del bene della banca”, sottolinea Malacalza nella nota.
L’imprenditore poi parla di “enfatica rappresentazione di un supposto conflitto in essere” con l’istituto di Francoforte.
Sempre in merito al contenuto della suddetta lettera, la stampa riporta che la Bce si confrontava con il Ceo Paolo Fiorentino sulle questioni riguardanti l’istituto poiché il manager aveva ricevuto la delega in tal senso proprio dal board.
Il tutto dopo che nei giorni scorsi Malacalza e l’ex presidente Giuseppe Tesauro avevano accusato Fiorentino di monopolizzare il rapporto con l’autorità di Vigilanza.