La maison del piumino guidata da Remo Ruffini ha pubblicati i dati consolidati sull’andamento della gestione dei primi sei mesi 2018. Il periodo considerato si è chiuso con ricavi netti pari a 493,5 milioni, in crescita del 21% a cambi correnti (+27% a cambi costanti) rispetto al pari periodo 2017.
Nel dettaglio dell’analisi delle vendite per area geografica, emerge la crescita a doppia cifra di entrambi i mercati di riferiemento del gruppo, con l’area EMEA salita del 15,3% a 147 milioni (+17% a cambi costanti) rispetto al pari periodo 2017, grazie alle buone performance registrate in Francia, Regno Unito e Germania.
Sostanzioso l’exploit dei ricavi realizzati in Asia (43% del fatturato) che nei primi sei mesi del 2018 hanno superato i 210 milioni (+31,8% a cambi correnti, +42% a cambi costanti). Un andamento sostenuto dagli ottimi risultati realizzati in Corea e Giappone soprattutto nel secondo trimestre dopo il lancio della collezione “7 Moncler Fragment Hiroshi Fujiwara”.
Salgono del 16,7% a 72,8 milioni le vendite realizzate nelle Americhe. Ottimi i risultati negli Stati Uniti e in Canada grazie al buon andamento dei negozi esistenti e all’apertura di nuovi shop-in-shop nel canale wholesale.
A livello di canale distributivo, il retail ha conseguito ricavi pari a 376,9 milioni rispetto ai 299,5 milioni del primo semestre 2017, con un incremento del 33% a tassi di cambio costanti, grazie ad una significativa crescita organica e allo sviluppo della rete di negozi monomarca a gestione diretta. I ricavi dei negozi aperti da almeno 12 mesi (comp-store sales) sono aumentati del 27%.
Il canale wholesale ha registrato ricavi pari a 116,7 milioni (+12% a cambi costanti), per le buone performance in Nord America ed in APAC.
Al 30 giugno 2018, la rete di negozi monomarca Moncler può contare su 209 punti vendita diretti, in aumento di 8 unità rispetto a fine dicembre 2017, di cui 4 negozi aperti nel secondo trimestre e 65 punti vendita wholesale (shop-in-shop) in aumento di 6 unità rispetto al 31 dicembre scorso.
In termini operativi, l’Ebitda adjusted si è attestato a 123,9 milioni contro i 97 milioni del 1H2017. Un risultato legato, oltre che all’incremento delle vendite, anche ad un più efficiente controllo sui costi di vendita relativi alla gestione dei negozi retail.
Dopo la contabilizzazione di ammortamenti per 25,7 milioni riconducibili agli investimento per lo sviluppo del canale diretto di vendita, l’Ebit adjusted del periodo si esprime in 98,2 milioni (+34% rispetto al 1° semestre 2017), con un incidenza sui ricavi vicina al 20 per cento.
Le imposte del periodo si sono attestate a 23 milioni ma l’incidenza del carico fiscale si è ridotta del 3,2% grazie ai benefici derivanti dall’adesione al “Patent Box”. Il semestre chiude con un utile netto di 61,6 milioni, contro i 41,8 milioni del pari periodo 2017.
Al 30 giugno 2018, il gruppo presenta liquidità finanziaria netta per 243,9 milioni, peggiorata di 61 milioni rispetto a fine 2017. La riduzione è riconducibile per lo più agli investimenti effettuati nel periodo per complessivi 34,5 milioni, di cui 18,5 milioni per lo sviluppo della rete retail e 14,1 milioni per l’ampliamento del polo logistico di Piacenza ed investimenti IT legati allo sviluppo dell’omnicanalità.
Per l’esercizio 2018, il management prevede uno scenario di ulteriore crescita grazie all’introduzione del progetto Genius, entrato nel vivo sui mercati lo scorso giugno, e allo sviluppo della rete di vendita diretta ed indiretta nelle aree geografiche con maggiore appeal e prospettive di sviluppo per il futuro, oltre che al consolidamento della propria presenza nei mercati in cui è già fortemente presente.