Il primo semestre del 2018 si è chiuso per Salini Impregilo con una diminuzione di ricavi a 2,6 miliardi, che si è riflessa in una contrazione della redditività e della marginalità. L’utile netto però ha evidenziato un sensibile aumento a 64,9 milioni principalmente per effetto di un ottimo risultato della gestione finanziaria. A livello patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è invece aumentato a 1,1 miliardi. Infine, il management sta proseguendo nel processo di valorizzazione della divisione Plants & Paving.
Nei primi sei mesi del 2018, rispetto al pari periodo del 2017, il giro d’affari di Salini Impregilo, includendo i risultati delle joint venture non controllate del gruppo Lane, è diminuito dell’8% a 2.624 milioni, per effetto di una contrazione del business sia a livello del gruppo Salini sia per quanto riguarda le joint venture non controllate del gruppo Lane.
Per quanto riguarda il portafoglio ordini, nel corso del semestre sono stati acquisiti 2,4 miliardi di nuovi ordini, di cui 0,5 riferiti a progetti in corso di finalizzazione, 0,8 a progetti acquisiti e 1,1 a variazioni di ordini e incrementi di quote in progetti esistenti. Il portafoglio ordini dunque, al 30 giungo, ammontava a 33,4 miliardi di cui 26,5 relativi alle costruzioni e 6,9 alle concessioni. Per il semestre in corso invece la pipeline commerciale è pari a oltre 35 miliardi.
Sotto pressione anche la gestione operativa, dove l’Ebitda è calato del 24,9% a 209,8 milioni, con il relativo margine all’8% (-180 basis point), e l’Ebit è diminuito del 15,3% a 116,1 milioni, con un ros al 4,4% (-40 basis point). Sulla redditività pesano anche 20 milioni di costi relativi alla divisione Plants & Paving, per la cui cessione sono in corso trattative, che saranno oggetto di ristrutturazione.
La bottom line evidenzia invece un cambio di rotta, con una crescita di oltre cinque volte del risultato netto di competenza dei soci a 64,9 milioni.
L’inversione di tendenza nel conto economico è stata possibile grazie al netto miglioramento della gestione finanziaria, riconducibile principalmente al ritorno all’utile su cambi e alla sensibile riduzione degli oneri finanziari, dovuta alla diminuzione dell’indebitamento bancario a fronte dell’emissione di un prestito obbligazionario con tassi di interesse più vantaggiosi.
Inoltre, si segnala che gli oneri legati alle attività operative cessate comprendono per la quasi totalità, ovvero 9 milioni, il risultato della divisione Plants & Paving di Lane Construction.
A livello patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto allo scorso 31 dicembre, è aumentato di 404,8 milioni a 1,1 miliardi.
Infine, il management ha confermato lo stato avanzato delle trattative per la cessione della divisione Plants & Paving di Lane Construction, dalla quale si attende un impatto significativo a livello di cassa e utile netto. Ad operazione conclusa, la società provvederà ad aggiornare il business plan per indirizzare le risorse rivenienti in opportunità di investimento sul core business negli Stati Uniti.