Il primo semestre 2018 si chiude con un fatturato che raggiunge i 328,4 milioni, in salita del 5,7% rispetto al medesimo periodo del 2017 grazie al brillante risultato dell’area asiatica.
Il mercato indiano si colloca al primo posto seguito dal Nord America, mentre crollano le vendite in Turchia a causa di un vistoso calo della domanda.
Riguardo alle specifiche aree di business Carraro Drive Tech (sistemi di trasmissione e componenti) ha registrato un fatturato pari a 269,6 milioni in crescita del 5,9% mentre Agritalia (trattori) chiude con un fatturato di 72,9 milioni in aumento del 2,75%, grazie all’effetto positivo di nuova gamma di prodotti a elevato standard tecnologico.
L’Ebitda ammonta a 29,1 milioni in decremento del 14,4%, dinamica confermata anche dall’Ebit, che scende del 17,3% a 19,7 milioni. Pesano negativamente la crescita dei prezzi delle materie prime (acciaio e ghisa) e l’aumento dei costi per servizi.
Significativi sono stati i costi di Ricerca e Sviluppo superiori di circa 1,2 milioni a quanto pianificato. Al netto di tali spese, l’Ebitda e l’Ebit margin sarebbero stati rispettivamente pari al 9,2 e 6,4 per cento.
Si assiste similmente ad una diminuzione dell’utile netto passato da 10,4 milioni a 6,7 milioni: pesano maggiori oneri finanziari per la modifica della contabilizzazione di oneri finanziari pari a 1,4 milioni precedentemente spalmati nell’arco di più anni.
Il risultato netto non considerando le spese di R&D sopra menzionate si sarebbe attestato a 9,5 milioni.
Dal lato patrimoniale la posizione finanziaria netta ammonta a 156 milioni, in incremento rispetto al 31 dicembre 2017 a causa dell’aumento del capitale circolante in conseguenza dei maggiori volumi e di alcune difficoltà di approvvigionamento.
Per la seconda parte dell’anno rimangono positive le aspettative su volumi e fatturato. Sono già in corso significative azioni di miglioramento per il recupero delle inefficienze legate alla supply chain con un contestuale adeguamento nei prezzi di vendita a bilanciamento dei maggiori costi delle materie prime.
Si conferma inoltre la volontà di accelerare gli investimenti in R&D. Parte della marginalità derivante dai maggiori volumi previsti sarà quindi assorbita da detta accelerazione.