Seduta scandita dall’andamento di Facebook, re dei social network, che non riesce a recuperare il gap iniziale in fase di avvio e cancella una capitalizzazione di 123 miliardi di dollari in poche ore, la più elevata di sempre per un singolo titolo. Proprio ieri Facebook ha pubblicato i risultati del 2Q 2018, registrando ricavi in crescita (+41,3%) ma sotto le aspettative degli analisti.
Bilancio a due velocità per Wall Street con il Dow Jones (+0,4%) che sale di oltre 100 punti e viene superato dal Russell 2000 (+0,6%), il miglior indice della seduta (+0,6%).
In calo S&P 500 (-0,3%) e Nasdaq (-1%), al pari del VIX che lascia sul terreno quasi due punti percentuali.
In after hours, Intel scende del 5,5%. Il leader mondiale nella produzione di microchips non raggiunge gli obiettivi di ricavi e viene penalizzato dal mercato.
Altalenante, invece, il “post season” di Amazon (-3% alla chiusura) che prima cede il 5% e successivamente sale del 3% in scia alla comunicazione di utili eccellenti ma con ricavi sotto le stime e ad un abbassamento della guidance su questi ultimi per il prossimo trimestre.
Il settore tecnologico (-1,6%) è stato di gran lunga il peggiore tra gli undici dello S&P 500. Brillano, al contrario, utilities (+1,1%), energia (+1%) ed industriali (+0,8%) che favoriscono la performance del Dow Jones.
Impennata dei rendimenti obbligazionari con il T-bond che sale di quattro punti base al 2,98%, il livello più elevato degli ultimi due mesi.
Petrolio che continua la fase di rialzo salendo di mezzo punto percentuale a 69,6 dollari al barile.
Dollaro in recupero sull’euro a 1,1645 mentre lo yuan scivola di nuovo al di sotto della soglia dei 6,8 rispetto al biglietto verde.