Il gruppo del lusso parigino ha comunicato i dati relativi al primo semestre 2018, periodo durante la quale ha registrato un fatturato consolidato di circa 6,4 miliardi, in crescita del 26,8% a cambi correnti (+33,9% a cambi costanti) rispetto ai primi sei mesi 2017.
Un andamento guidato dalla forte crescita registrata sia sui mercati emergenti che su quelli più consolidati, con l’incremento delle vendite del 45,4% in Nord America, del 25,1% in Europa, del 37,6% nella regione Asia-Pacifico (escluso il Giappone) e del 30,7% in Giappone.
Dall’analisi del fatturato per marchi, emerge il progresso del 36% a 3,8 miliardi dei prodotti targati Gucci e dell’incremento del 13,7% a cambi correnti a 808,2 milioni (+19,7% a cambi correnti) delle linee Yves Saint Laurent che hanno perseguito la traiettoria vivace di crescita in linea con la strategia espansiva del brand.
In calo invece del 6,5% a 552,2 milioni le vendite di Bottega Veneta (-0,9% a cambi costanti) che scontano il decremento del numero di turisti registrati in Europa. Infine, da segnalare l’aumento dei ricavi degli altri marchi del gruppo, saliti del 31,1% a 995,5 milioni, una performance sostenuta dalla crescita robusta registrata da un anno a questa parte da Balenciaga seguita dal forte sviluppo di Alexander McQueen.
A livello operativo, balza del 47,6% a 2,02 miliardi l’Ebitda dei primi sei mesi con il margine sui ricavi fissato a 31,4%.
La gestione si è chiusa con un utile netto pari a 2,4 miliardi (+185,7%) con l’utile per azione fissato a 18,74 euro rispetto a 6,55 euro del pari periodo 2017. Un risultato che include i proventi netti da attività cessate per 1,15 miliardi relativi alla plusvalenza per la cessione della partecipazione di controllo di Puma.
Kering ha affermato di non aver subito il rallentamento della domanda della clientela cinese, nonostante le preoccupazioni del mercato relative all’andamento della Borsa di Shanghai, della valuta cinese renminbi e dei prezzi dell’immobiliare.