All’interno di un quadro grafico decisamente positivo nel breve e nel lungo periodo, le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Alessandro Foti stanno effettuando dallo scorso 16 luglio uno stretto movimento laterale in prossimità della resistenza statica posizionata a 10,225 euro. Movimento che sostanzialmente riflette l’attesa degli investitori per i risultati del 2° trimestre del 2018 che saranno pubblicati domani.
La rottura al rialzo di questo livello rappresenterebbe per i corsi delle azioni FinecoBank un nuovo segnale di forza che, tuttavia, dovrà essere ribadito dal superamento, confermato in chiusura di seduta della resistenza statica, nonché massimo assoluto, a 10,435 euro. In questo scenario positivo, le quotazioni dei titoli della banca online potrebbero mettere nel mirino nuovi record storici che possono essere individuati a 10,85 euro prima e a quota 11 euro in seguito.
L’attacco al sopracitato top a 10,435 euro potrebbe essere messo in dubbio da un’eventuale rapida discesa dei corsi delle azioni FinecoBank al di sotto del supporto statico posizionato a 10,015 euro. L’incapacità delle quotazioni dei titoli dell’istituto milanese di ritornare sopra questo livello potrebbe favorire l’aumento della pressione dei venditori, con possibile discesa verso il successivo supporto a quota 9,774 euro. Nel caso di cedimento di questo livello, gli obiettivi ribassisti di breve periodo sono individuabili a 9,506 euro prima e a quota 9,206 euro in seguito.
La performance da inizio 2018 dei titoli FinecoBank è pari al +19,8%, mentre il target price medio sulla base dei contributi dei 9 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 10,225 euro, con un potenziale ribassista dell’1,4 per cento.
Prezzo di riferimento: 10,225 euro
+7,6% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 11 euro;
+6,1% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 10,85 euro;
+2,1% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 10,435 euro;
+0,0% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 10,225 euro;
-2,1% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 10,015 euro;
-4,4% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 9,774 euro;
-7,0% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 9,506 euro;
-10,0% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 9,206 euro.