Per il secondo trimestre consecutivo, il gruppo guidato da Marc Benayoun ha chiuso il conto economico con un risultato netto positivo, ancora una volta grazie al deciso incremento del contributo della filiera energia elettrica.
Passando all’analisi dettagliata dei risultati di Edison relativi al periodo aprile-giugno del 2018, che sono stati pubblicati venerdì pomeriggio dopo la chiusura di piazza Affari, emerge che il fatturato complessivo è stato pari a 1,83 miliardi, in aumento del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2017 grazie al forte miglioramento dello scenario di riferimento. Nel dettaglio, i ricavi della filiera idrocarburi sono aumentati del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2017 grazie soprattutto all’incremento dei prezzi. Sostanzialmente invariati, invece, i ricavi della filiera energia elettrica in quanto i minori volumi venduti sul mercato all’ingrosso sono stati compensati dall’aumento dei volumi venduti ai clienti finali.
A livello di risultati operativi, l’Ebitda del 2° trimestre del 2018 del gruppo di Foro Buonaparte si è attestato a 206 milioni, in aumento del 4,6% su base annua grazie alla filiera energia elettrica, il cui margine operativo lordo è cresciuto del 38,9% su base annua sulla scia del maggior contributo del comparto idroelettrico. Ancora un trimestre debole (-12% su base annua), invece, per il margine operativo lordo della filiera idrocarburi, a causa dell’atteso calo della marginalità dell’attività di compravendita del gas, che ha risentito di uno scenario di mercato meno favorevole.
Nel 2° trimestre del 2018, il gruppo controllato dalla francese Edf ha portato a casa un Ebit di 65 milioni che si confronta con un utile operativo di 11 milioni registrato nello stesso periodo del 2017, grazie variazione netta del fair value relativo all’attività di hedging delle commodity e dei cambi che è stata negativa per 2 milioni rispetto ai -63 milioni nello stesso periodo dello scorso anno.
Al di sotto della gestione caratteristica, il risultato prima delle imposte di Edison è stato positivo per 69 milioni nel 2° trimestre del 2018, in sensibile miglioramento rispetto alla perdita di 61 milioni nel 2° trimestre del 2017 anche grazie al sostanziale azzeramento degli oneri finanziari netti che hanno beneficiato della riduzione del costo del debito e del venir meno delle perdite registrate sui cambi. Si ricorda che il risultato prima delle imposte dello scorso anno includeva la svalutazione per 55 milioni delle partecipazioni, poi cedute, nella società Infrastrutture Trasporto Gas e in Terminale GNL Adriatico.
Il gruppo di Foro Buonaparte ha concluso il 2° trimestre dell’anno con un utile netto di 20 milioni che si confronta con la perdita di 121 milioni registrata nello stesso periodo del 2017.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2018 è diminuito a 203 milioni dai 477 milioni della fine di marzo, grazie ai flussi di cassa generati dalla gestione operativa.