Nel periodo aprile-giugno dell’esercizio in corso la multi-utility bolognese ha riportato ricavi pari a 1,34 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al pari periodo del 2017.
A livelli di risultati operativi, nel 2° trimestre del 2018 l’Ebitda di Hera è stato pari a 200,9 milioni, segnando un progresso dello 0,9% su base annua e superando le leggermente le attese degli analisti (+0,6%). La crescita del margine operativo lordo su base tendenziale è da attribuire alle buone performance del settore gas (+11% a/a) e ambiente (+3,7% a/a) che hanno più che compensato la flessione dell’Ebitda registrata nel settore ciclo idrico integrato (-1,5% a/a) e in quello dell’energia elettrica (-10,4% a/a).
Nel periodo in esame, l’Ebit del gruppo guidato da Stefano Venier è stato pari a 76 milioni, in aumento dell’1,5% e al di sopra dello 0,7% rispetto alle previsioni degli analisti, in presenza di ammortamenti e accantonamenti sostanzialmente invariati.
Al di sotto della gestione caratteristica, gli oneri finanziari netti di Hera sono diminuiti del 4,8% su base annua e le imposte sono diminuite dell’8,2% a 17,8 milioni con un tax rate sceso al 32,8% dal precedente 37,2 per cento.
L’utile netto di pertinenza degli azionisti del gruppo bolognese è così lievitato a 37,6 milioni, in crescita del 20,9% su base annua e superiore dell’8,7% rispetto al consensus.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2018 è stato pari a 2,62 miliardi, in aumento del 4,9% rispetto al dato di fine marzo 2018 e in linea con le attese.
Nei secondo trimestre del 2018, gli investimenti operativi di Hera sono aumentati del 9,8% su base tendenziale, raggiungendo quota 103,1 milioni.