Nel periodo aprile–giugno dell’esercizio in corso la principale multi-utility lombarda quotata ha riportato ricavi pari a 1,27 miliardi di euro, in aumento del 3% rispetto a quelli riclassificati del 2° trimestre del 2017 restated.
Nel periodo in esame l’Ebitda di A2A si è attestato a 249 milioni, in crescita del 2% su base annua e superiore del 7,8% rispetto al consensus. Il maggior contributo della Business Unit Generazione (+50% su base annua) ha più che compensato la flessione del Business Unit Mercato (-4,1% su base annua), Ambiente (-3% su base annua) e Reti e Calore (-8,3% su base annua).
Nel periodo in esame l’Ebit del gruppo guidato da Luca Valerio Camerano è stato pari a 149 milioni, sostanzialmente invariato rispetto al periodo aprile – giugno del 2017 e superiore del 29,6% rispetto alle stime degli analisti, nonostante ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni aumentati del 6,4 per cento.
Al di sotto della gestione caratteristica, gli oneri finanziari netti sono stati pari a 28 milioni, in calo del 22,2% mentre i proventi diversi sono aumentati da 2 a 9 milioni.
Il risulto ante imposte di A2A è stato così pari a 130 milioni, in crescita del 12,1% su base annua. Le imposte sono diminuite del 9,8%, grazie a un tax rate ridotto al 28,5% dal precedente 35,3 per cento.
L’utile netto di A2A nel secondo trimestre del 2018 è stato pari a 94 milioni, in crescita del 30,6% su base annua e superiore del 64,9% rispetto alle attese.
Sul fronte dello stato patrimoniale, A2A ha registrato un indebitamento finanziario netto al 30 giugno del 2018 pari a 3,03 miliardi, in diminuzione del 4,6% rispetto al 31 marzo 2018 e inferiore del 3,3% rispetto alle stime degli analisti.
Gli investimenti del 2° trimestre del 2018 sono stati pari a 111 milioni, in diminuzione del 2,6 % su base annua e inferiori del 15,9% rispetto alle stime dei broker.