Questa mattina il Consiglio di amministrazione della multi-utility romana ha approvato i conti relativi al periodo gennaio-giugno dell’esercizio in corso, che sono stati presentati oggi pomeriggio agli analisti.
Nel 1° semestre del 2018 Acea ha realizzato un fatturato netto consolidato di 1,45 miliardi di euro, in aumento del 6% su base annua, grazie principalmente ai maggiori ricavi da vendita e prestazioni di energia elettrica.
A livello di risultati della gestione caratteristica, l’Ebitda del gruppo capitolilno si è attestato a 449,9 milioni in crescita su base annua dell’8,6% ma con una marginalità del 30,9%, sostanzialmente stabile rispetto ai livelli del primo semestre 2017. Entrando nei dettagli delle singole linee di business, la crescita dell’Ebitda è stato sostenuta dal settore delle Infrastrutture Energetiche (+11,9% a/a), dall’Idrico (+10,8% a/a) e dal Commerciale e Trading (+8,3% a/a). E’ stato, inoltre, registrato un aumento della redditività del settore Estero e dell’Ambiente rispettivamente del 4,5% e del 2,2%. La capogruppo ha riportato un Ebitda negativo di 12 milioni causato da un calo dei margini sui contratti di servizio, in parte compensato dal contributo ai risultati dal contributo del servizio di Facility Management.
L’Ebit del gruppo si è attestato 250,7 milioni, segnando una crescita del 28,7% rispetto al 1° semestre del 2017 anche grazie ai minori accantonamenti al Fondo svalutazione crediti (migliore performance di incasso) e al fondo rischi. Nello specifico, segnaliamo un importo da ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni in calo del 9,2 per cento su base annua.
Nel periodo in esame, Acea ha registrato un balzo del 36% su base annua degli oneri finanziari netti a causa di un aumento degli interessi sui bond relativi ai due prestiti di nuova emissione finalizzati lo scorso febbraio. Il risultato complessivo della gestione finanziaria è, comunque, sostanzialmente in linea con il 1° semestre del 2017 grazie ai maggiori proventi da partecipazioni.
Il conto economico della multi-utility controllata dal Comune di Roma si è così chiuso con un utile netto di 143 milioni, in progresso del 38% su base annua anche grazie al minor carico fiscale.
Sul fronte dello stato patrimoniale al 30 giugno 2018, l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 2,57 miliardi, in aumento del 7% rispetto alla stessa data del 2017.
Nel periodo in esame gli investimenti del gruppo capitolino si sono attestati a 282 milioni, con un incremento del 11,9% rispetto al primo semestre del 2017. Il 91% degli investimenti fanno riferimento alle attività regolate. Nel dettaglio, gli investimenti sono stati effettuati principalmente nel settore idrico (156 milioni), nelle infrastrutture energetiche (106 milioni).
Alla luce dei risultati raggiunti al 30 giugno 2018, la società guidata da Stefano Donnarumma ha deciso di rivedere al rialzo la guidance già comunicata al mercato. In merito, il management ha annunciato di voler raggiungere per il 2018 una crescita dell’Ebitda oltre il 5% (precedentemente stimata tra il 3% e il 5%), di contenere l’indebitamento finanziario netto a 2,6 miliardi e di effettuare investimenti per 532 milioni, in linea con quanto indicato nel piano industriale.