Il board fissato per venerdì, che approverà i conti semestrali, potrebbe anche essere l’occasione per fare il punto della situazione per la cessione dei 3,5 miliardi di Npl mancanti per completare il de-risking già pianificato.
Secondo alcune indiscrezioni di stampa, nel corso del cda saranno valutate le offerte non vincolanti raccolte prima di metà luglio. Manifestazioni d’interesse sono pervenute da una cordata formata da Tpg, Crc, Davidson Kempner e Prelios, da Credito Fondiario in tandem con Elliott, da Varde insieme a Guber, da un consorzio di cui fanno parte Pimco e Phoenix Asset Management, da Cerberus e dalla coppia doBank-Fortress.
Gli stessi rumor riportano che la banca potrebbe definire una short list di due consorzi, con il tandem doBank-Fortress e la cordata composta da Tpg, Crc, Davidson Kempner e Prelios che sembrano favorite.
L’obiettivo è avviare dopo l’estate la due diligence sul portafoglio e raggiungere l’intesa definitiva entro l’autunno.
Non è da escludere che siano arrivate offerte per un pacchetto di 9,5 miliardi, importo molto vicino allo stock totale dei crediti deteriorati attualmente in capo alla banca (poco più di 10 miliardi), congiuntamente a proposte per la cessione della piattaforma di gestione.
Nelle scorse settimane Giuseppe Castagna, Ad di Banco Bpm, aveva affermato: “Speriamo entro l’estate di potervi dare un’idea se assieme ai 3,5 di Npl va anche la piattaforma. È molto probabile che se sono solo 3,5 miliardi (di Npl) la piattaforma non vada. Se invece ci sono offerte più interessanti per cedere gran parte dello stock, ci pensiamo”.
Intorno alle 11:15 a Piazza Affari il titolo sale dell’1,5% a 2,72 euro, performance in linea con il Ftse Italia Banche.