Italgas – Nel 1°sem.2018 il balzo degli oneri finanziari frena la crescita dei profitti

Nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso i ricavi totali del gruppo guidato da Paolo Gallo sono stati pari 591,3 milioni di euro, in aumento del 4,7% su base annua grazie al maggior contributo delle entrate regolate relative alla distribuzione (+4,1% su base annua) e al balzo dei ricavi diversi (+40% su base annua), con quest’ultimi che hanno risentito dell’ampliamento dell’area di consolidamento.

Nel dettaglio, l’incremento dei ricavi regolati distribuzione gas deriva da: maggiori ricavi di vettoriamento e da maggiori altri ricavi regolati distribuzione gas. Con riferimento ai primi Italgas ha beneficiato dell’incremento del vincolo dei ricavi soprattutto per i nuovi investimenti e per l’accelerazione del piano di metanizzazione del Mezzogiorno attuato nel secondo semestre del 2017, ma anche della variazione campo di consolidamento, con i conguagli tariffari negativi relativi a danni precedenti. Gli altri ricavi regolati distribuzione gas includono prestazioni accessorie di rete e altri ricavi regolati, nonché per 47 milioni il contributo ex art. 57 della Delibera ARERA n. 367/14, relativo alla sostituzione di misuratori tradizionali con quelli elettronici (smart meter). Tale contributo è relativo alla quota di competenza del riconoscimento tariffario per il piano di sostituzione dei contatori tradizionali determinato prevedendo di completare la sostituzione dell’intero parco contatori entro i primi mesi del 2020. Al riguardo si segnala che Italgas ha pressoché conseguito nel primo semestre 2018 gli obblighi di sostituzione fissati dall’Autorità (50% del parco contatori di calibro G4 e G6 da raggiungere entro la fine del corrente anno).

A livello di risultati operativi, l’Ebitda dei primi sei mesi del 2018 del gruppo leader nella distribuzione del gas in Italia è stato pari a 424,2 milioni, in progresso dell’8,7% su base annua anche grazie all’ulteriore flessione dei costi operativi. In particolare, questa voce comprende i minori oneri esterni connessi al contratto di servizio con Snam, gli accantonamenti netti ai fondi rischi e spese future, le spese nette relative ai Titoli di Efficienza Energetica (-4,9 milioni), ma anche un maggior costo lavoro (+7,6 milioni).

L’Ebit conseguito nel 1° semestre del 2018 è stato pari a 223 milioni, in aumento del 9,3% su base annua, nonostante il balzo dell’8,1% su base annua della voce ammortamenti e accantonamenti. Quest’ultima posta tiene conto dell’accelerazione dell’ammortamento a seguito della riduzione della vita utile dei misuratori tradizionali, soggetti al piano di sostituzione con i misuratori elettronici (smart meter). L’ammortamento è stato determinato prevedendo di completare la sostituzione dell’intero parco contatori entro i primi mesi del 2020. Al 30 giugno 2017 l’ammortamento era stato determinato nell’ipotesi di rispettare gli obblighi dell’ARERA sostituendo il 50% del parco contatori tradizionali per fine 2018. Si registrano inoltre maggiori ammortamenti per 3,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2017 a seguito dell’adozione anticipata del principio IFRS 16. Italgas, inoltre, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 4104/2018 che ha stabilito che il Comune di Venezia ha già acquisito, a titolo di devoluzione gratuita, la proprietà di una porzione di rete relativa alla concessione, ha provveduto ad accelerare il relativo ammortamento per un valore, nel periodo, pari a 3 milioni.

L’utile netto di Italgas nei primi sei mesi del 2018 è stato pari a 150,7 milioni di euro, in progresso dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2017, nonostante il balzo degli oneri finanziari netti, i minori proventi netti su partecipazioni e le maggiori imposte sul reddito dovute principalmente all’incremento della base imponibile del periodo.

Sul fronte dello stato patrimoniale al 30 giugno  2018, l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 3,59 miliardi di euro, in flessione del 3,5% rispetto a fine 2017, con gli investimenti che nel periodo gennaio- giugno dell’anno in corso sono diminuiti del 6,1% su base annua.