Intorno a mezzogiorno Milano svetta fra le Borse europee, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,8% trainato da Leonardo (+8,7%) dopo i risultati.
Poco distanti dalla parità il Dax di Francoforte, il Ftse 100 di Londra, il Cac 40 di Parigi, mentre l’Ibex 35 di Madrid guadagna lo 0,4 per cento. Oltreoceano i futures di Wall Street puntano verso un’apertura marginalmente positiva, in attesa dei conti di Apple che verranno diffusi stasera.
La mattinata è stata scandita da una fitta serie di dati macro, tra cui spiccano quelli in chiaroscuro dell’Eurozona.
L’inflazione di luglio (stima flash) è risultata leggermente superiore alle attese (+2,1%), sostenuta prevalentemente dal rincaro dei prezzi di prodotti energetici (dato core +1,1%) e la disoccupazione si è confermata all’8,3% a giugno, sui minimi dal 2008. Deboli invece i numeri preliminari sul Pil del secondo trimestre, che evidenziano un incremento trimestrale dello 0,3%, il più debole degli ultimi due anni.
Dati che si allineano alle parole di settimana scorsa di Mario Draghi in riferimento ad una crescita sì stabile ma relativamente contenuta e parzialmente esposta al rischio del protezionismo, come evidenziato anche ieri dal calo della fiducia dei consumatori. Si segnalano inoltre i dati sulla disoccupazione in Germania, ancora in calo, e in Italia, in crescita più del previsto, oltre all’incremento (+1,2%) oltre le attese delle vendite al dettaglio tedesche.
Restando in tema di banche centrali, la Bank of Japan si è impegnata a mantenere la propria politica monetaria ultra espansiva e i tassi a 10 anni prossimi allo zero, pur con qualche leggera modifica in termini di flessibilità, ma ha tagliato ancora una volta le stime di inflazione. Domani toccherà alla Fed, che dovrebbe confermare due interventi sul costo del denaro entro fine anno, mentre giovedì la Bank of England potrebbe già ritoccare i tassi verso l’alto.
Sul Forex l’euro/dollaro si mantiene poco sopra quota 1,17, mentre lo yen cede terreno rispetto al biglietto verde (111,55) e alla moneta unica (130,7).
Pochi movimenti di rilievo nel comparto obbligazionario, dove diminuisce soprattutto il rendimento sui titoli di Stato nipponici dopo le delibere della BoJ. Il Btp decennale italiano si attesta al 2,78% con uno spread dal Bund di quasi 234 punti base.
Fra le materie prime flette lievemente il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 69,8 e 74,8 dollari al barile, dopo gli acquisti di ieri in scia ai timori di ulteriori cali della produzione in Iran e Venezuela. Oro in area 1.218 dollari l’oncia, che si avvia a chiudere il quarto mese consecutivo in calo.
Tornando a Piazza Affari, vola LEONARDO (+8,7%) dopo aver pubblicato ieri sera i risultati e aver rivisto al rialzo la guidance 2018. Ben intonate le banche, in particolare INTESA (+2,2%) in attesa dei conti che verranno divulgati domani.
Acquisti sulle utilities, tra cui A2A (+2,2%) e ITALGAS (+1,3%) che hanno già diffuso la semestrale mentre si aspetta quella di ENEL (+1%).