Il board di Mondadori Editore, guidato da Ernesto Mauri, ha approvato i conti del primo semestre 2018, chiuso con ricavi consolidati per 543,8 milioni, in calo del 5,1% rispetto al pari periodo 2017.
Un andamento che risente principalmente della debolezza delle aree periodici per la la prosecuzione del trend negativo dei mercati di riferimento nel comparto diffusionale e pubblicitario. In crescita del 4% invece i ricavi dell’area libri.
L’Ebitda adjusted si è attestato a 24,2 milioni, in crescita del 9% rispetto allo scorso esercizio, con un’incidenza percentuale sui ricavi che è salita al 4,4% (dal 3,9%). Un’andamento che riflette l’efficacia delle azioni volte al contenimento dei costi fissi di struttura e che, insieme ai minori ammortamenti, porta l’Ebit adjusted a 8,8 milioni (+41,9% rispetto al 1H 2017).
Dopo la contabilizzazione di oneri finanziari netti per 11,7 milioni legati soprattutto al deludente andamento della collegata Mach2 Libri, operante nella distribuzione di libri, e del canale della GDO, posta in liquidazione nel 2018, e oneri di natura straordinaria per 11,4 milioni, la gestione si è chiusa con una perdita netta di 12,2 milioni (utile per 4,4 milioni nel 1H 2017).
Al 30 giuno 2018, l’indebitamento finanziario netto del gruppo si attesta a 238,4 milioni, in aumento di circa 49,2 milioni rispetto al dato presentato a fine dicembre 2017.
Alla luce del contesto di riferimento attuale e dell’andamento della gestione nei primi sei mesi dell’anno, per l’esercizio 2018 a perimetro attuale il management conferma le stime che prevedono ricavi consolidati in leggera contrazione, un Ebitda adjusted sostanzialmente stabile e l’utile netto in significativo incremento nel secondo semestre 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in contrazione di circa 7 milioni sull’intero esercizio rispetto al 2017, che aveva accolto componenti positive non ordinarie. Il cash flow ordinario è atteso intorno a 55/60 milioni.