Il CdA della casa editrice di Segrate ha pubblicato i conti sull’andamento della gestione del secondo trimestre 2018. I risultati presentati hanno battuto le stime degli analisti sia in termini di ricavi sia per quanto riguarda entrambi i margini della gestione operativa. Solo l’utile netto è risultato inferiore del 74,4% rispetto alle stime.
I ricavi consolidati del periodo si sono attestati a 290,4 milioni, in calo del 3,7% rispetto al pari periodo 2017. Un andamento che riflette la contrazione registrata nell’area periodici Italia. Positivo invece il dato sulle vendite dell’area libri, cresciuta del 6,2% anche per effetto di un diverso timing nel segmento Educational.
In termini operativi, l’Ebitda adjusted del secondo trimestre ha registrato un’inversione di rotta rispetto ai primi tre mesi 2018 e una crescita significativa del 30,2% a 23,7 milioni rispetto al 2Q 2017.
A fronte di ammortamenti sostanzialmente stabili, l’Ebit adjusted si attesta a 16 milioni, superando del 50% le stime degli analisti e del 57% il risultato realizzato nel periodo di confronto.
Dopo la contabilizzazione di oneri di oneri finanziari più che duplicati rispetto al 2Q 2017 e spese di carattere straordinario per 6,4 milioni derivanti principalmente da ristrutturazioni in atto (il 2Q 2017 aveva beneficiato di proventi straordinari per 7 milioni), il trimestre si è chiuso con un utile netto di 1,1 milioni contro i 13,5 milioni registrati nel periodo di comparazione.
Al 30 giugno 2018, l’indebitamento finanziario del gruppo si attesta a 238,4 milioni, aumentato di circa 16,5 milioni rispetto al dato presentato a fine marzo 2018.