A2A – Balzo dell’utile netto (+70,1% a/a) nel 1° sem. 2018

Nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso il gruppo guidato da Luca Valerio Camerano ha registrato un fatturato di 3,08 miliardi di euro, con un incremento del 9,9% rispetto al corrispondente dato rettificato dello stesso periodo del 2017. Ad alimentare il fatturato di A2A soprattutto i maggiori ricavi di vendita di energia elettrica sui mercati all’ingrosso e su Ipex a seguito dell’aumento dei volumi venduti, delle maggiori vendite di energia elettrica su mercato libero, in particolare grandi clienti, insieme ai più alti ricavi relativi ai certificati verdi.

A livello di risultati della gestione caratteristica, l’Ebitda della principale multi-utility lombarda quotata è stato pari a 657 milioni, registrando così una crescita del 3,1% rispetto al corrispondente dato rettificato dello stesso periodo del 2017 grazie al contributo delle società acquisite nella seconda parte del 2017 e nella prima metà del 2018 (quantificabile in circa 10 milioni), ma anche della forte crescita organica registrata nella BU Generazione. In particolare, all’ottimo risultato di questa business unit hanno contribuito la vendita di tutta la posizione lunga di certificati verdi, l’incremento delle produzioni termoelettriche e idroelettriche (+27% su base annua), i buoni risultati sul mercato dei servizi ancillari e l’apporto delle società neo-acquisite operanti nel fotovoltaico (l’ultima acquisizione risale al mese di febbraio 2018). Questi elementi positivi hanno più che compensato gli effetti del prezzo elevato del gas che ha impattato sia sulla marginalità delle produzioni dei Ccgt (Clean spark spread in significativa contrazione, – 70%) sia sul margine del portafoglio gas a seguito dei maggiori costi di approvvigionamento.

Al netto delle componenti non ricorrenti (45 milioni nel 1° semestre 2017 e 26 milioni nel 1° semestre 2018), l’Ebitda ordinario di A2A è stato pari a 631 milioni, in aumento del 7% rispetto al corrispondente dato rettificato dei primi sei mesi del 2017.

Nel 1° semestre del 2018, l’Ebit del gruppo guidato da Camerano è stato pari a 436 milioni, in aumento dello 0,7% rispetto al corrispondente dato rettificato dei primi sei mesi del 2017 in quanto la sopracitata crescita dell’Ebitda è stata parzialmente assorbita dall’incremento degli ammortamenti relativi agli investimenti effettuati nel 2017 e agli asset acquisiti nel 2017 tramite operazioni di M&A.

Al di sotto della gestione operativa, gli oneri finanziari netti sono diminuiti del 7,9% su base annua e i proventi diversi sono lievitati a 10 milioni dai 4 milioni della prima metà del 2018, consentendo così al risultato prima delle imposte di A2A di essere positivo per 388 milioni, con un progresso del 3,7% rispetto al corrispondente dato rettificato dei primi sei mesi del 2017. Sostanzialmente invariate le imposte su base annua, in quanto l’incremento della base imponibile è stato parzialmente compensato dalla flessione di quasi un punto percentuale del tax rate, scivolato al 30,9 per cento.

Prima di arrivare all’ultima riga del conto economico di A2A, il risultato netto da attività operative cessate è stato positivo per 4 milioni nel 1° semestre del 2018 rispetto a una perdita di 94 milioni dello stesso periodo del 2017 derivante dagli effetti conseguenti l’esercizio, in data 1° luglio 2017, della opzione Put sull’intera quota del capitale sociale detenuta da A2A nella società montenegrina EPCG. Nel corso del 2018 l’accordo per l’esercizio della Put è stato rinegoziato determinando, a conto economico, un impatto positivo nel semestre pari a 4 milioni. Inoltre, è stata ceduta la partecipazione nella miniera di carbone Rudnik Uglija ad Pljevjia, generando una plusvalenza pari a 6 milioni. Escludendo i sopracitati effetti collegati alla gestione delle partecipazioni in Montenegro, l’utile netto ordinario di pertinenza del gruppo è aumentato di 6 milioni rispetto al valore corrispondente del 2017, passando a 257 milioni del 1° semestre del 2018 dai 251 milioni dello stesso periodo del 2017.

Il conto economico dell’ex-municipalizzata controllata congiuntamente dal Comune di Milano e da quello di Brescia si è così chiuso con un utile netto di 267 milioni per il 1° semestre del 2018, con un balzo del 70,1% rispetto allo stesso periodo del 2017.

 Nella prima metà del 2018 la generazione di cassa netta è stata positiva per 196 milioni, dopo investimenti per 187 milioni e il pagamento di dividendi per 180 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2018 si è pertanto attestato a 3,03 miliardi, in flessione del 6,1% rispetto alla fine del 2017.

GUIDANCE 2018 – Il 1° semestre dell’anno in corso si è concluso con risultati sostanzialmente allineati alle aspettative del management di A2A. Nonostante la volatilità dello scenario energetico, non sono previste variazioni significative dei risultati attesi della BU Generazione, avendo coperto pressoché interamente tutte le proprie posizioni sulle produzioni idroelettriche. Allo stesso modo, i risultati delle altre BU sono in linea con le aspettative già indicate all’inizio dell’anno. I vertici della multi-utility lombarda ritengono quindi che le indicazioni fornite nei mesi precedenti, cioè di un EBITDA compreso tra 1,15 e 1,18 miliardi (più 20-30 milioni di euro di partite non ricorrenti positive) e di una redditività netta intorno a 400 milioni, siano confermate. Il consuntivo dell’esercizio 2018 vedrà in aggiunta il contributo, a partire dal 1° Luglio 2018, del consolidamento integrale del gruppo Acsm-Agam a seguito della positiva conclusione del progetto di aggregazione della Multi-utility del Nord. Parimenti confermate le aspettative sulla generazione di cassa nette di circa 100 milioni di euro.