Ieri mattina il Consiglio di amministrazione della ex-municipalizzata capitolina ha approvato i conti relativi al periodo aprile-giugno dell’anno in corso, che si è concluso con ricavi netti consolidati per 708,8 milioni, in aumento del 9,6% su base annua ma leggermente sotto le stime degli analisti raccolte da Bloomberg (-1%).
Nel 2° trimestre del 2018 l’Ebitda di Acea è aumentato del 10,5% su base annua e ha superato di poco le attese degli analisti. A sostenere l’incremento del margine operativo lordo della multi-utility romana il maggiore contributo dei settori infrastrutture energetiche (+10,5% a/a), commerciale e trading (+17,5% a/a), idrico (+12,7% a/a), ambiente (+7,2% a/a), estero (+17,6% a/a) e ingegneria e servizi (+19,3% a/a). In forte aumento, invece, la perdita dei servizi della capogruppo.
Nel periodo in esame, l’Ebit del gruppo guidato da Stefano Donnarumma ha beneficiato di una contrazione del 20,2% su base annua della voce ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni, fissandosi di conseguenza a 123,4 milioni, superando nettamente le attese (+10,4%) e registrando al tempo stesso una crescita del 58,7% rispetto al secondo trimestre del 2017.
Il conto economico di Acea si è chiuso quindi con un utile netto di competenza del gruppo di 65,3 milioni, contro i 37,7 milioni del secondo trimestre del 2017 (+15,5% vs consensus), amplificando ulteriormente la dinamica positiva registrata a livello operativo. Un risultato raggiunto grazie alla riduzione del tax rate sceso al 31,3% dal precedente 36,6% che ha permesso di compensare l’aumento di circa 10 milioni di oneri finanziari netti, riconducibile all’incremento degli oneri su prestiti obbligazionari relativi ai due prestiti di nuova emissione finalizzati a febbraio 2018.
Sul fronte dello stato patrimoniale al 30 giugno 2018, l’indebitamento finanziario netto pari a 2,57 miliardi, in aumento del 3,5% rispetto al 31 marzo 2017 (-1,6% vs consensus).
Nel periodo aprile-giugno gli investimenti della multi-utility romana si sono attestati a 149 milioni, in crescita del 18,4% rispetto al secondo trimestre del 2017. (+4,9% vs consensus).
Alla luce dei risultati raggiunti al 30 giugno 2018, la società ha rivisto al rialzo la guidance per il 2018 già comunicata al mercato. Il management ha alzato il target di crescita dell’Ebitda oltre il 5% (precedentemente tra il 3% e il 5%) e dichiarato inoltre di voler contenere l’indebitamento finanziario netto a 2,6 miliardi e di effettuare investimenti per 532 milioni.