Nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso il colosso elettrico italiano ha realizzato ricavi pari a 36,03 miliardi di euro, in flessione dello 0,8% rispetto al primo semestre 2017. Tale andamento ha scontato l’effetto cambi negativo, soprattutto in Sud America, le minori vendite di energia nei mercati regolati e liberi, in particolare in Spagna, i minori ricavi per attività di trading di energia elettrica in Italia, principalmente a causa del decremento dei prezzi medi e delle minori quantità intermediate e minori ricavi da vendita di energia in Cile, per effetto della riduzione dei prezzi medi applicati.
Tali fattori sono stati parzialmente compensati da maggiori ricavi negli altri Paesi del Sud America, per 1,28 miliardi, relativi principalmente alla distribuzione in Brasile e in Argentina, maggiori ricavi dalle attività della nuova linea di business Enel X, prevalentemente negli Stati Uniti per le attività di “demand-response” e in Spagna, maggiori ricavi da vendita e trasporto di gas e trasporto di energia elettrica in Italia e Spagna e maggiori ricavi nella generazione da fonti rinnovabili in Italia e Spagna, riconducibili alle maggiori quantità vendute e al contestuale aumento dei prezzi medi di vendita.
I ricavi del primo semestre 2018 includono, come partite straordinarie, il corrispettivo pari a 128 milioni previsto dall’accordo che e-distribuzione ha raggiunto con F2i e 2i Rete Gas per la liquidazione anticipata e forfettaria dell’indennizzo connesso alla vendita nel 2009 della partecipazione detenuta dalla stessa e-distribuzione in Enel Rete Gas. I ricavi del primo semestre 2017 includevano invece, come partite straordinarie, la plusvalenza pari a 146 milioni di euro relativa alla cessione della partecipazione nella società cilena Electrogas.
L’Ebitda di Enel è stato pari a 7,86 miliardi, con una crescita del 2,3% rispetto al primi sei mesi del 2017. Tale incremento è principalmente attribuibile al miglioramento dei margini conseguiti nei mercati finali in Spagna e Romania, per effetto della riduzione dei costi operativi, dei costi di approvvigionamento di energia e della capitalizzazione dei costi per l’acquisizione dei clienti (contract cost) a seguito dell’applicazione, a decorrere dal 1° gennaio 2018, del principio IFRS 15, al miglioramento dei margini conseguiti dalla generazione da fonti rinnovabili in Italia e Spagna che ha registrato maggiori quantità vendute oltre ad un aumento dei prezzi medi di vendita e al miglioramento dei margini conseguiti dalla distribuzione in Argentina e Spagna per effetto degli incrementi tariffari.
Tali fattori hanno più che compensato l’effetto cambi negativo, soprattutto in Sud America.
L’Ebit del gruppo guidato da Francesco Starace è salito a 4,87 miliardi, sostanzialmente invariato rispetto all’analogo periodo del 2017, nonostante maggiori ammortamenti dei
citati contract cost per 75 milioni capitalizzati per l’applicazione del principio IFRS 15 e maggiori svalutazioni dei crediti commerciali, prevalentemente in Italia.
L’utile netto di Enel si è attestato a 2,02 miliardi rispetto agli 1,85 miliardi registrati nel primo semestre 2017, con un incremento del 9,4%. Tale andamento riflette i minori oneri finanziari netti (-193 milioni), in particolare per i minori interessi passivi sui prestiti obbligazionari, principalmente attribuibile all’efficiente gestione delle passività finanziarie e
il minor carico fiscale in Italia (-51 milioni), soprattutto per la rilevazione delle imposte
anticipate connesse alle perdite pregresse di 3SUN, resa possibile dalla fusione della società in Enel Green Power S.p.A. con decorrenza 1° gennaio 2018.
Tali effetti hanno più che compensato i minori risultati conseguiti dalle Joint Venture negli Stati Uniti e in Italia, nonché le maggiori interessenze di terzi a seguito dell’incremento dei risultati raggiunti in Argentina, Brasile e Spagna dalle società controllate con una significativa presenza di soci di minoranza.
Al netto delle partite straordinarie l’utile netto ordinario è stato pari a 1,89 miliardi di euro, con un aumento di 83 milioni di euro rispetto ai 1,81 miliardi rilevati nel pari periodo del 2017 (+4,6%).
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 41,59 miliardi (37,41 miliardi al 31 dicembre 2017), il cui incremento di 4,18 miliardi è riconducibile al fabbisogno generato dall’acquisizione della partecipazione di controllo nella società brasiliana Eletropaulo, dall’esito positivo dell’OPA lanciata sulle azioni detenute dai soci di minoranza di Enel Generación Chile (promossa nell’ambito del processo di riorganizzazione delle partecipazioni societarie del Gruppo in Cile), dagli investimenti del periodo e dal pagamento dell’acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2017 (pari a 0,105 euro per azione, per un importo complessivo di 1,07 miliardi), deliberato dal Consiglio di Amministrazione l’8 novembre 2017.
Nel periodo gennaio – giugno dell’esercizio in corso gli investimenti sono stati pari a 3,11 miliardi, in diminuzione di 351 milioni rispetto al valore registrato nell’analogo periodo del 2017. Tale riduzione è dovuta essenzialmente ai minori investimenti in impianti eolici e solari in Brasile, Perù e Nord America a seguito del completamento degli impianti che erano in costruzione nel primo semestre 2017. Il decremento sopra descritto è stato parzialmente compensato dai maggiori investimenti sulle reti di distribuzione in Italia e Spagna per attività legate alla qualità del servizio e all’installazione dei contatori elettronici (al netto degli investimenti effettuati nel perimetro classificato come “posseduto per la vendita” per 281 milioni).