Generali – Il risultato operativo sale a 2,53 mld nel primo semestre 2018

Generali ha archiviato il primo semestre 2018 con premi lordi pari a 35,1 miliardi (+6,5% rispetto al periodo di confronto). Meno dinamico ma comunque positivo l’andamento del risultato operativo, attestatosi a 2,53 miliardi (+2,7% rispetto al primo semestre 2017) grazie alla buona tenuta sia del segmento danni sia del segmento vita. L’utile netto di pertinenza del gruppo, infine, ha toccato 1,33 miliardi (+8,7% annuo).

Generali ha chiuso i primi sei mesi del 2018 con una solida performance sia dal punto di vista operativo sia finanziario, come osservato dal Ceo Philippe Donnet: “I risultati del primo semestre evidenziano la resilienza patrimoniale e le ottime performance tecniche e industriali di Generali in un contesto di volatilità globale. Ottimo anche l’andamento operativo del danni e del vita, risultati che confermano la capacità di eseguire con disciplina e determinazione il nostro piano strategico. In questo modo abbiamo conseguito un utile netto semestrale tra i più alti di sempre”.

Si ricorda che il 2018 sarà l’ultimo anno coperto dall’attuale piano industriale e vedrà il completamento del turnaround industriale. Il prossimo 21 novembre sarà presentato il nuovo piano strategico, orientato allo sviluppo e alla crescita.

Passando ai conti, Generali nel periodo gennaio-giugno ha registrato una raccolta premi lorda consolidata di 35,1 miliardi (+6,5% rispetto al primo semestre 2017). Positivo il contributo sia del ramo vita sia del segmento danni. A livello netto i premi si attestano a 32,7 miliardi (+5,8% a/a).

Il ramo danni ha riportato premi totali per 11 miliardi (+2,1% annuo su basi omogenee). La crescita è stata supportata sia dal ramo auto (+2,3% rispetto al periodo gennaio-giugno 2017), sia da quello non auto (+1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

Il ramo vita, invece, ha realizzato una raccolta pari a 24,1 miliardi (+8,6% rispetto ai primi sei mesi del 2017). All’interno di questo comparto, precise scelte aziendali prevedono lo spostamento della raccolta verso prodotti con un migliore rapporto rischio/rendimento, come ad esempio le unit-linked, e la progressiva riduzione di quella originata dalle polizze vita tradizionali.

Il risultato operativo ha toccato 2,53 miliardi, con un progresso del 2,7% rispetto al periodo di confronto.

Il ramo danni ha apportato al risultato operativo 1,1 miliardi, (+3,8% rispetto al primo semestre 2017). Il Combined ratio scende al 92% (92,8% a fine 2017), nonostante l’impatto di 46 milioni di sinistri catastrofali. Il segmento vita, invece, ha contribuito alla performance operativa per 1,5 miliardi (+2,9% a/a).

Il periodo si è chiuso con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 1,33 miliardi (+8,7% rispetto al primo semestre 2017), includendo anche 103 milioni derivanti da attività operative cessate e permettendo il conseguimento di un Roe del 12,5 per cento.

Sul fronte della solidità patrimoniale, al 30 giugno il Regulatory Solvency ratio è pari al 201% (207% a fine 2017), mentre l’Economic Solvency ratio si attesta al 221% (230% al 31 dicembre 2017).

Il patrimonio netto consolidato di pertinenza a fine giugno del gruppo ammonta a 23,6 miliardi, in calo rispetto ai 25,1 miliardi al 31 dicembre 2017.