Il CdA di Geox, società attiva nel settore delle calzature classiche e casual, ha approvato in data odierna i risultati consolidati del primo semestre 2018. Dopo un primo trimestre penalizzato da minori vendite promozionali e dal ritardo nella partenza della stagione primaverile, da metà aprile fino alla fine del semestre gli sforzi del gruppo hanno puntato al consolidamento di un trend positivo che annullasse le dinamiche sfavorevoli intervenute nei primi tre mesi dell’esercizio. Inoltre, i dati del mese di luglio, grazie alla partenza dei saldi estivi, evidenziando un andamento positivo.
Nella prima metà del 2018 il gruppo ha proseguito e rafforzato interventi volti al miglioramento del margine industriale quali l’implementazione di una struttura e di processi semplificati ed efficienti e il costante controllo dei costi operativi.
Nel dettaglio, i ricavi del semestre si sono attestati a 414,1 milioni segnando un calo dell’8,2% rispetto al perido di confronto. I risultati della prima metà dell’anno sono stati impattati principalmente, oltre che dalle dinamiche del 1Q2018, dall’intensificazione del programma di razionalizzazione dei negozi monomarca, in particolare sul segmento franchising, la cui rete è stata ridotta circa del 20% negli ultimi 18 mesi.
Al 30 giugno 2018 il numero totale degli store Geox era pari a 1.040 di cui 436 DOS. Nel corso del 2018 sono stati aperti 19 nuovi Geox Shops e ne sono stati chiusi 74, in linea con la programmata ottimizzazione dei negozi nei mercati più maturi e una espansione nei paesi dove la presenza del gruppo è ancora limitata ma in positiva evoluzione.
A livello operativo, la gestione si è chiusa con un Ebitda adjusted pari a 27,3 milioni contro i 41, 2 milioni del primo semestre 2017 e un Ebit adjusted sceso del 54,4% a 10,9 milioni. Peggiora per entrambi i margini il relativo rapporto sui ricavi di circa 2,5 punti percentuali.
Minori oneri finanziari netti e costi non ricorrenti più che dimezzati hanno compensato solo in parte la deludente marginalità operativa.
Si segnala inoltre come il valore delle imposte sia aggravato da circa 2,7 milioni di mancato stanziamento di imposte differite attive, afferenti ad alcune controllate estere in perdita, che allo stato attuale non presentano prospettive di veloce recupero.
Dinamiche, quelle precedentemente descritte, che si sono riflesse sul risultato netto di gestione che si esprime in un utile di 1,5 milioni, in calo dell’81,9% rispetto al dato presentato lo scorso 30 giugno 2017.
Al 30 giugno 2018, l’indebitamento finanziario netto del gruppo si attesta a 19,7 milioni, aumentato di circa 14,3 milioni rispetto al dato di fine dicembre 2017. Una situazione determinata principalmente da uscite di cassa per investimenti per 12,2 milioni per il piano di restyling dei negozi volto al miglioramento delle performance e del pagamento di dividendi per 15,5 milioni.
Il management ritiene che si debba continuare ad avere prudenza sulle stime di fatturato e risultato operativo di fine anno perché, pur attendendosi un miglioramento del trend delle vendite nel secondo semestre e pur confermando l’aspettativa di miglioramento della marginalità lorda percentuale, i risultati della prima parte dell’anno hanno inciso in maniera significativa gli obiettivi fissati.
Il management ritiene di dover continuare azioni rimediali quali:
- Un incremento degli investimenti in comunicazione uniti ad una accelerazione nell’evoluzione verso l’utilizzo di mezzi digitali e dei social media
- L’ottimizzazione della rete dei negozi, seppur con minore intensità rispetto ai trimestri precedenti.
- La continuazione del piano di restyling in corso volto al miglioramento delle performance.
- I progetti di ulteriore produttività, semplificazione ed efficienza operativa già implementati con successo nel 2017 e che proseguiranno nel 2018.
- La valorizzazione e fidelizzazione dei manager attuali unita anche all’’introduzione di nuove figure chiave, anche in mercati strategici, con esperienze rilevanti in organizzazioni internazionali.