Mediobanca ha archiviato il quarto trimestre 2017/18 con un margine di intermediazione pari a 619,2 milioni (+14,9% annuo). Una dinamica che ha recepito la tenuta del margine di interesse a 345,2 milioni (+3,8% a/a) e la significativa crescita delle commissioni nette a 165,6 milioni (+37,2% rispetto al periodo di confronto). Il trimestre si è chiuso con un utile netto di 182 milioni (+33,5% rispetto al quarto trimestre).
L’ultimo trimestre dell’esercizio 2017/18 di Mediobanca è stato caratterizzato da crescenti livelli di attività e da solidi risultati reddituali, pur in un contesto di tensione dei mercati.
Il margine di intermediazione, nel periodo in esame, ha toccato 619,2 milioni (+14,9% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente).
L’andamento ha beneficiato dell’apporto positivo del margine di interesse, salito del 3,8% annuo a 345,2 milioni grazie alla performance positiva del credito al consumo, del wealth management e dello specialty finance.
In forte aumento a 165,6 milioni le commissioni nette (+37,2% a/a), supportate dal wealth management (73,3 milioni) e dal consolidamento della neo acquisita RAM, che ha apportato circa 11 milioni, dinamiche che hanno compensato il minor contributo del corporate & investment banking.
Raddoppiati a 33 milioni i profitti da trading, mentre gli altri ricavi sono aumentati dell’8,5% annuo a 75,4 milioni, in relazione al maggior apporto della partecipazione in Generali.
Nonostante l’ampliamento del perimetro di consolidamento, i costi operativi si sono mantenuti sostanzialmente stabili a 301,6 milioni. Nello specifico, il calo del costi per il personale a 148,9 milioni (-2,3% rispetto al quarto trimestre 2016/17) ha compensato l’aumento degli altri costi a 152,7 milioni (+2,9% annuo).
Dopo rettifiche su crediti salite a 73,7 milioni (+7,4% a/a), il risultato netto di gestione ha raggiunto 243,9 milioni (+44% rispetto al periodo di confronto).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 182 milioni (+33,5% annuo), al netto di oneri straordinari per 18,6 milioni (-10,1% rispetto all’ultimo trimestre 2016/17) e di maggiori imposte per 42 milioni (+84,2% a/a).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 30 giugno 2018 il Cet1 si attesta al 14,2 per cento.