Mattinata sottotono per le Borse europee, dopo gli acquisti della giornata precedente. Poco dopo mezzogiorno il Ftse Mib arretra dello 0,7%, sottotono come il Ftse 100 di Londra (-1%), il Dax di Francoforte (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%), invariato il Cac 40 di Parigi. A Wall Street i futures preannunciano una partenza debole per Dow Jones e S&P 500 mentre il derivato sul Nasdaq scambia in territorio positivo sostenuto dai conti sopra le attese di Apple, diffusi ieri a mercati chiusi.
L’ottimismo di ieri per un ritorno alle trattative tra Stati Uniti e Cina sul fronte commerciale ha presto lasciato spazio a nuovi timori, con l’amministrazione Trump pronta, secondo indiscrezioni, ad alzare dal 10% al 25% le tariffe su prodotti cinesi per 200 miliardi di dollari. Una mossa per mettere sotto pressione Pechino e riportare i funzionari cinesi al tavolo dei negoziati.
Resta viva anche l’attenzione verso le banche centrali, in attesa delle delibere della Fed di questa sera e della Bank of England domani. La banca centrale americana dovrebbe confermare altri due rialzi dei tassi nel 2018, mentre la Old Lady potrebbe innalzare il costo del denaro già in questo meeting.
Sul Forex l’euro scende sotto quota 1,17 dollari e la sterlina viaggia in area 1,311 nei confronti del biglietto verde, dopo la pubblicazione degli indici Pmi di Markit che hanno confermato una debole crescita del settore manifatturiero nell’Eurozona e nel Regno Unito. Attesa nel pomeriggio la stima Adp sugli occupati del settore non agricolo statunitense per il mese di luglio, che come di consueto precede il Job Report ufficiale del Dipartimento del Lavoro in uscita venerdì. Dollaro/yen a quota 112, con la valuta giapponese ancora debole in scia alla decisione della Bank of Japan di mantenere la propria politica monetaria ultra-espansiva.
Tra le materie prime arretrano le quotazioni del petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 68 e 73,3 dollari al barile, aspettando i dati settimanali sulle scorte americane, mentre l’oro è poco mosso a 1.223 dollari l’oncia.
In rialzo i rendimenti obbligazionario, in scia al rialzo del titolo di stato giapponese, con il Btp decennale al 2,74% e lo spread fermo a 227 punti base.
A Piazza Affari perde terreno ENEL (-3,5%) dopo aver presentato ieri risultati del secondo trimestre leggermente inferiori alle attese. Deboli anche i bancari, TELECOM ITALIA (-1,1%) e FCA (-1,3%).
In vetta al Ftse Mib FINECO (+2,2%) e BANCA MEDIOLANUM (+3,2%) all’indomani della trimestrale, mentre proseguono gli acquisti su LEONARDO (+2,1%) dopo il balzo superiore al 10% di ieri, con i conti che premiano anche FERRAGAMO (+1,4%).