Nella mattinata di ieri l’ex-municipalizzata veneta ha pubblicato i risultati relativi al periodo gennaio-giugno dell’anno in corso che hanno mostrato ricavi consolidati pari a 310,6 milioni di euro, in aumento del 4,4% su base annua. Alla base dell’incremento del fatturato di Ascopiave nel 1° semestre del 2018 i maggiori ricavi per vendite di materia prima a termine, l’ampliamento del perimetro di consolidamento e la crescita dei ricavi di vendita dell’energia elettrica che sono stati parzialmente compensati dalle minori entrate iscritte per il conseguimento degli obblighi di risparmio energetico.
A livello di risultati operativi, l’Ebitda del gruppo presieduto da Nicola Cecconato si è attestato a 48 milioni, in flessione del 2,5% su base annua a causa della contrazione del margine commerciale sulla vendita del gas (-3,9 milioni) principalmente in ragione degli effetti non ricorrenti derivanti dal settlement gas. Nel mese di giugno Snam Rete Gas ha reso disponibile i differenziali volumetrici collegati al bilanciamento dei volumi allocati in cabina per gli esercizi 2013-2016, nonché il differenziale volumetrico introdotto a mezzo delle delibere 670/2017/R/gas e 782/2017/R/gas che prevedevano la neutralizzazione per gli utenti della rete di distribuzione del delta in-output. Il bilanciamento dei volumi in cabina e il differenziale correlato alle quantità di gas immesso nella rete di distribuzione locale e prelevato dai clienti finali, hanno determinato l’iscrizione di costi di acquisto della materia prima e di vendita della stessa con un effetto netto negativo di 2,1 milioni. Il margine commerciale sul trading del gas è stato pari a 0,1 milioni mentre quello sulla vendita di energia elettrica ha registrato un aumento di 0,4 milioni principalmente in ragione della maggiore marginalità unitaria conseguita. I ricavi tariffari della distribuzione e misura sono aumentati di 3,1 milioni rispetto al 1°semestre del 2017 (di cui 2,9 milioni spiegati dall’ampliamento del perimetro di consolidamento). La variazione del saldo delle voci di costo e di ricavo residuali – a parità di perimetro di consolidamento – ha positivamente influenzato il margine operativo lordo. Tra gli scostamenti più significativi si segnalano la diminuzione del costo del personale per 0,7 milioni, minori costi di pubblicità e marketing per 0,5 milioni e maggiori margini realizzati sulle attività di gestione degli obblighi di efficienza energetica per 0,2 milioni.
Nel periodo in esame, l’Ebit di Ascopiave è stato pari a 35,8 milioni, in flessione del 4,8% su base annua anche a causa della salita del 4,9% su base annua della voce ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti in cui l’incremento dei primi principalmente dovuto all’ampliamento del perimetro di consolidamento è stato solo in parte compensato dai minori accantonamenti per rischi su crediti.
Al di sotto della gestione caratteristica, gli oneri finanziari netti sono più che raddoppiati sulla scia del forte incremento del costo medio del debito lievitato allo 0,65% dallo 0,38% del 1° semestre del 2017. Crescita del 14,2% su base annua della voce partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto in quanto Il consolidamento con il metodo del patrimonio netto delle società a controllo congiunto e della collegata Sinergie Italiane S.r.l. in liquidazione ha comportato lo stanziamento di proventi per 5,2 milioni, a fronte di 4,5 milioni della prima metà del 2017. In flessione del 4% su base annua, invece, le imposte per effetto della minore base imponibile generata dato che il tax rate è rimasto sostanzialmente invariato.
Il conto economico di Ascopiave relativo al 1° semestre del 2018 si è così chiuso con un utile netto di 28,5 milioni, in flessione del 2,5% su base annua.
Sul fronte dello stato patrimoniale al 30 giugno 2018, l’indebitamento finanziario netto è stato pari 57,1 milioni, più che dimezzato rispetto al corrispondente dato di fine 2017 grazie a un flusso di cassa reddituale che ha generato risorse per 42 milioni, senza dimenticare la gestione del capitale circolante netto operativo e la gestione del capitale netto fiscale che hanno generato risorse per complessivi 64 milioni. Tra le uscite finanziarie del periodo ricordiamo 9 milioni per gli investimenti netti in immobilizzazioni e 34,3 milioni relativi alla distribuzione di dividendi al netto dei dividendi incassati dalle società consolidate con il metodo del patrimonio netto e dell’erogazione di azioni proprie quale remunerazione di piani di incentivazioni.
Nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso, gli investimenti sono stati pari a 9,4 milioni, in flessione del 10,3% su base annua e hanno riguardato lo sviluppo, la manutenzione e l’ammodernamento delle reti e degli impianti di distribuzione del gas.