Il Ftse Italia Banche termina con un ribasso del 2,6% e in sotto-performando di oltre 1,5 punti percentuali l’analogo europeo (-1%), frenando anche il Ftse Mib (-1,9%).
Sul mercato sono tornati a farla da padrone i timori legati allo scontro commerciale internazionale tra Stati Uniti e Cina, con Washington che starebbe valutando di inasprire le misure protezionistiche contro la Cina, con Pechino pronta a rispondere a tono.
Tale scenario offre l’occasione per prendere profitto sul comparto bancario dopo la buona performance dell’ultima settimana, proprio mentre è entrata nel vivo la stagione delle trimestrali.
I realizzi scattano su tutti i titoli del listino principale, tra cui le due banche che hanno alzato il velo per prime il velo sui conti trimestrali e che hanno corso di più negli ultimi giorni, vale a dire Mediobanca (-1,2%) e Intesa Sanpaolo (-4,6%). Entrambi gli istituti hanno evidenziato risultati migliori delle attese. In merito alla banca guidata da Carlo Messina, si segnala che il prossimo 6 agosto sarà l’ultimo giorno di negoziazione per le azioni di risparmio.
Nel Mid Cap prese di beneficio anche su Mps (-2,2%), reduce da un forte rally nelle ultime sedute e in attesa dei conti semestrali che saranno divulgati il prossimo venerdì.
Poco mossa Credem (-0,3%), mentre continuano gli acquisti su Popolare Sondrio (+1,8%), nel giorno in cui il Consiglio di Stato ha messo in stand by la trasformazione in spa fino alla pubblicazione della sentenza successiva all’udienza di merito fissata per il 18 ottobre. Rallenta nuovamente Creval (-0,5%), dopo la corsa dei giorni scorsi seguita all’entrata nel capitale di Crédit Agricole nell’ambito di un accordo di bancassicurazione.
Tra le Small Cap scatta ancora Carige (+3,4%), in attesa del board del prossimo venerdì che, oltre ad approvare la semestrale, convocherà l’assemblea per settembre, evento che probabilmente sancirà il rinnovo integrale del board.
In luce Banca Finnat (+0,8%), il cui cda si riunirà oggi per licenziare i conti del primo semestre.